«La storia della filosofia si divide in due periodi: nel primo si cercava le verità; nel secondo si è lottato contro di essa. Questo secondo periodo, che ha in Cartesio il geniale precursore e in Heidegger una manifestazione deteriore, comincia la sua fase di piena attività con Hegel»[1]Per questo non c'è da meravigliarsi che oggi il tipico criterio di giudizio non è la verità ma l’accettabilità. La distinzione fondamentale non è fra tesi vere e tesi false, ma fra tesi accettabili e tesi “inaccettabili”.[2]
1) Citazione da Jean-François Revel, La conoscenza inutile, Longanesi 1989, pag. 350.
2) Da Dum Volvitur Orbis.
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