venerdì 21 maggio 2021

Vietato parlarne con qualche decennio di anticipo

Un amico mi chiama per annunciarmi con scatenata gioia che son partite le prenotazioni per la sua fascia di età. Tento di sviare la conversazione su qualcosa di più interessante ed è subito sentenza severa: "ho capito, tu sei uno di quelli che non vogliono farlo". Con quel tono tagliente da operativnik dell'Arcipelago GULag, che ti provoca un brivido di terrore lungo la schiena perché significa che da quel momento sei schedato. Finalmente cambiamo argomento. Mi ha mandato un paio di link ad un prodotto "interessante" con cui vorrebbe costruire poco meno che una centrale nucleare. Non so perché abbia chiamato proprio me, visto che la densità di esperti di elettronica e di computer nella popolazione italiana è in costante crescita da decenni; forse sarà stato solo per la vaga assonanza del prodotto col mio cognome. Se un attimo prima vestiva i panni dello zelante delatore, ora è passato a quelli del narcisista con manie di grandezza. Tento di fargli capire la storiella dell'usare il cannone per ammazzare l'uccellino, tento di spiegargli inutilmente il concetto di bike-shedding ma alla fine per evitare ulteriori strascichi di telefonate mi tocca promettergli che darò un'occhiata al sito web e ai video che mi ha segnalato. Quando finalmente riesco a pigiare il tasto di fine telefonata, il mesto sospiro di sollievo è rovinato dal rivivere il brivido dell'essere entrati in un'altra epoca: mi accorgo di nuovo che l'Epoca Ancora Normale è finita da ormai 15 mesi, cedendo il posto - esattamente dal momento in cui la curia milanese proclamò che le Messe "seguitevele in TV" - all'Epoca delle Pandemie.

In tempi non sospetti, cioè nell'Epoca Ancora Normale, mi sono molto, molto lamentato del popolo di televisionati. Gente apparentemente normale che però con un fervore che ha del religioso si fa "dettare l'agenda" del giorno dai notiziari. Gente che si pone davanti al televisore come se fosse il tabernacolo,[1] domandando con umiltà ed entusiasmo: di cosa devo esser terrorizzato oggi? Da quali pensieri dev'essere infognata la mia testa oggi? Cosa deve scatenare oggi le mie paure ancestrali? Ecco, quella mentalità "popolare" (nel senso di efficacemente indotta al popolo) è stata lo strumento ideale per far partire la Grande Epoca delle Pandemie. Non è che son tutti rincitrulliti contemporaneamente. È che anche prima bramavano di farsi dettare la Paura del Giorno, la Liturgia da Seguire, l'Oggetto Sacro da Adoperare.

Per esempio, il talebanesimo dei fautori dei pannoloni facciali ha sempre deliberatamente trascurato due punti fondamentali. Il primo è che andrebbero valutate quantitativamente, perché "mascherine" è una categoria piuttosto ampia di prodotti che generalmente vanno dalla sontuosa FFP3 alla patetica striscetta di carta, con estremamente diversi valori di difesa attiva e passiva dalle infezioni. Ed invece vengono valutate qualitativamente: per i talebani conta solo se la indossi o no, poco importa che sia una insignificante striscetta di carta o stoffa.[2] (Lo stesso si può dire della pozione magica da farsi iniettare in più dosi, per poter lucrare il Verde Passare in scadenza a nove mesi - con sottintesi sul "rinnovo dopo la scadenza" di cui praticamente nessuno per ora si sta interrogando)

Il secondo punto è che lo stesso zelante attivismo delatorio dei fautori ha consolidato fin dai primi giorni della Nuova Epoca l'ipocrisia come virtù civica, persino tra coloro che sono genuinamente convinti dell'efficacia del magico talismano facciale obbligatorio, da esibire quando richiesto, da metter "comodo" (scoprendo almeno il naso) quando non indispensabile. Esattamente come per la coccarda tricolore della Rivoluzione Francese, una specie di autocertificazione necessaria per poter passare tranquilli davanti ai miliziotti in servizio.[3]

Ogni regime esige l'ipocrisia come virtù sociale, e di fatto la produce per modellare la clientela adeguandola alla propria capacità di produzione, come già avvenuto per cibi, sigarette, alcolici, e altri prodotti di massa che hanno effetti a lungo termine sulla salute: farli sembrare socialmente accettabili, o addirittura desiderabili, pur sapendo - produttori e consumatori - che ciò non è vero. Il marketing[4] ci sta dicendo che "grasso è bello" (ci sta dicendo di essere ipocriti), e le persone sovrappeso si sentono non solo placate e "vendicate", ma addirittura autorizzate a permanere in uno stato di squilibrio, tutto perché la catena di produzione del junk food resti in piedi. E nel frattempo far decollare anche il marketing dei "cibi sani", "vitaminizzati", "dietetici", non come alternativi al junk food ma come complementari.[5]

Negli anni '50 la pubblicità delle sigarette batteva forte sul tasto del "non fanno mica male, perfino i medici le consigliano!", e pochi decenni dopo giunge il "contrordine compagni" e perfino la legge che impone di scrivere sui pacchetti che sono cancerogene. Fra pochi decenni avverrà magari lo stesso per i mutandoni facciali e per la pozione magica, e quelli che oggi vengono disprezzati come complottisti verranno lodati come profeti.


1) In tempi non sospetti, padre Pio da Pietrelcina chiamava "tabernacolo del demonio" il televisore nelle case.

2) Leggo che ad un tizio hanno impedito di entrare in un supermercato perché non aveva una FFP2. Cioè anche in tal caso c'entrava l'aspetto anziché la funzionalità. Dopotutto, come si fa a verificare che il mutandone facciale in questione è davvero nuovo, ancora entro i termini di utilizzo, efficace, dotato di marchio CE, e tutto il resto? Conta l'apparenza, cioè vige l'ipocrisia imposta dalla legge.

3) Certuni, un po' per convinta religiosità, un po' per ottemperanza all'ipocrisia imposta dalla legge, la indossano addirittura mentre viaggiano da soli in auto, o mentre sono al lavoro nei campi senza nessuno nel raggio di centinaia di metri.

4) Il "bello" della globalizzazione è che certe entità commerciali sono talmente grosse da riuscire ad influenzare comodamente la politica, cioè andrebbero considerate nazioni ostili che hanno già conquistato degli avamposti sul nostro territorio. Quando a suo tempo lamentavamo lo statalismo auspicando che l'iniziativa privata alleggerisse lo Stato da compiti che non gli competono, ci illudevamo che l'iniziativa privata fosse quasi esclusivamente quella medio-piccola, quella a cui conviene rispettare le leggi, conviene favorire il benessere dei clienti, conviene migliorarsi per battere la concorrenza. I miei compagni dell'epoca che hanno "continuato a crederci" hanno fatto la fine descritta da don Giussani, quelli degli espertissimi del singolo pelo del leone che però non riescono ad accorgersi di avere un leone intero davanti quando lo vedono (e, aggiungo io con tristezza, meritano di esserne mangiati).

5) Il reparto schifezze del supermercato locale tracima di prodotti sedicenti al "cioccolato", biscottame e bevande zuccherosi, tutti con minuziose percentuali scritte in basso, ad uso e consumo dell'ipocrisia.