venerdì 23 aprile 2021

Frattaglie - 17

Tra le cose che più detesto: la visita di qualche parente che viene a parlare del più e del meno. Preferirei buttar tempo nei videogiochi piuttosto che annuire a quella valanga di scemenze. Specialmente in epoca di covidiotismo di massa, con tutto il rituale liturgico di mascherine, saluti col gomito, distanziamenti, igienizzazioni ossessivo-compulsive.

Ho comprato un paio di cuffie nuove. Non appena stava per venirmi lo scrupolo di aver speso più del necessario mi sono accorto di aver pressoché risolto un problema alla schiena e al collo. Era un problema di postura, teoricamente risolvibile allungando il cavo degli auricolari che avevo sempre usato. Che però cominciavo ad avvertire sempre più scomodi, e si sfilavano facilmente dalle orecchie. Forse dovrei interrogarmi non sull'aver speso più del "necessario", ma dell'aver rinviato l'acquisto per "più del necessario".

Una cosa che dovrebbe far odiare tanti videogiochi è l'abilità di certuni a barare. L'aimbot che prende la mira al posto tuo e ti fa centrare il nemico quasi sempre al primo colpo, o il wall-hack che ti consente di vedere la posizione del nemico attraverso i muri, o i bot che emulano il meccanismo ripetitivo delle mosse richieste al giocatore di MMORPG per far udire al server ciò che vuole sentirsi dire, e così un software lavora al tuo posto facendo farming di punteggi e bonus a danno del software remoto. A quel punto, che senso ha giocare?

Nel corso di vari decenni i videogiochi hanno avuto un'unica rivoluzione: gli scenari tridimensionali. Tutto il resto - dalla quantità di colori usati alla fedeltà degli effetti sonori - è solo un miglioramento incrementale, e neanche tanto massiccio, visto che i bip-bip e la grafica finto-tridimensionale dei giochi degli anni '80 e '90 consentiva comunque una certa immersion. Intanto i visori VR non riescono a prendere piede, e le differenze fra full-HD, 4k, 8k, praticamente non si notano: si tratta di rivoluzioni mancate, perché la novità che promettono non è rivoluzionaria. Un raddoppio della risoluzione non è più un raddoppio della qualità percepita dall'occhio.

Una delle soddisfazioni della vita: in un circolino di imbecilli, come un forum di videogiochi, fare un'osservazione su fisica e termodinamica. Qualcuno chiede di saperne di più e rispondo chiarendo concetti e formule, in mezzo al trambusto generale di insulti e di parole inutili. A darmi soddisfazione, molto più che l'impartire una lezione, è l'umiliazione inflitta a chi aveva attivato uno spazio per far caciara sui videogiochi e per un minuto se lo ritrova utilizzato per parlare qualcosa di serio. Il massimo, ovviamente, è parlare di cose di fede, ma in quel posto avrebbero attirato solo bestemmie.