lunedì 26 ottobre 2020

La scienzaaah degli ipoastraenti

Per l'ennesima volta mi hanno fatto cascare le braccia più tutto il cascabile consentendomi di realizzare ancora una volta che questa generazione di 'gggiovani[1] è completamente estranea a qualsiasi più elementare concetto filosofico e teologico. Blaterano della Scienza come se fosse un magico oracolo ma non sanno distinguerne né i più elementari limiti, né il fatto che è limitata dalle conoscenze del momento; soprattutto, credono acriticamente che sia "scienza" qualsiasi cosa spacciata per tale dai Padroni del Discorso.[2]

A questi 'gggiovani in cui mi sono imbattuto manca poi la capacità di astrazione.[3] Anche da laureati in filosofia, vanno avanti con la lavagnetta di Buoni e Cattivi, ubbidendo fedelissimi alla moda del momento. Uno di loro reclama il diritto di bestemmiare "perché non offende nessuna persona concreta". Gli faccio presente che ieri era vietato bestemmiare ed era consentito essere razzisti, oggi è consentito bestemmiare ed è vietatissimo essere razzisti.[4] In altre parole, oggi come ieri esistono categorie di uomini che possono essere odiati senza conseguenze: ieri si poteva istituire l'apartheid, oggi si possono devastare chiese. Se dunque ieri era "dittatura" e "barbarie", perché oggi non si può chiamarla "dittatura" e "barbarie"? Non ci arrivano.[5] Sono incapaci di astrazione.

L'incapacità di astrarre è un solido fondamento del neopaganesimo, oggi di larghissima maggioranza.[6] Con le sue favolette autorizzate, da credere ciecamente, pena la pubblica esecrazione (o peggio).[7] Vieni bandito perché hai osato ricordare che non esiste solo il virus, ma anche la scenografia di contorno; non esiste solo la lotta al virus, ma anche gli approfittatori autorizzati (e invogliati) dalla legge; non esistono solo i dispositivi di protezione dal virus, ma anche e soprattutto quelli per rinfocolare l'isteria di massa.[8] Il tutto con sullo sfondo la devastante interruzione di esami medici e interventi clinici (con centinaia di migliaia di morti in più della media annuale per problemi cardiocircolatori, mancata prevenzione di tumori, e altre cause, più l'onda lunga nei prossimi anni). Ma tanto the show must go on…

È triste ritrovarsi ad avere ragione sulle conclusioni raggiunte pressoché da ragazzino. Era facile leggere don Giussani a proposito di una società che si diceva cristiana ma non lo era più, rispetto ad oggi che non si dice più cristiana ed ha abbracciato di cuore il nuovo Pantheon obbligatorio (e frequentemente aggiornato) in cui solo i cristiani stupidi pensano di trovare accoglienza. Erano ancora i tempi in cui era facile andare a Messa, ed era complicato - ma non un supplizio di Tantalo - trovare un buon confessore e una Messa celebrata come Dio comanda. Erano ancora i tempi in cui potevi permetterti di uscire di casa senza accurata pianificazione, di improvvisare una cena fuori con gli amici senz'altra preoccupazione che l'attesa di quaranta minuti davanti alla pizzeria perché tutti i tavoli erano già occupati, di prenotare esami medici e servizi vari senza dover temere fino all'ultimo momento annullamenti improvvisi dovuti ad un tampone inspiegabilmente positivo[9] o ai tanto draconiani quanto stupidi provvedimenti governativi.[10]

Il movimento di Comunione e Liberazione anche stavolta[11] non ha nulla di concreto da dire, pur riconoscendo che la «situazione difficile» (eufemismo per "grande show neopagano impostoci dal Potere") «sembra fatta apposta per impaurirci, per bloccare qualsiasi iniziativa e far svanire nel nulla ogni impeto».[12] È come concentrarsi sul pelo del leone e non riuscire a vedere il leone intero (proprio lo stesso risultato dei 'gggiovani incapaci di pensiero astratto). È come aver riconosciuto la trappola (del confondere la virtù della speranza con l'autoimposizione dell'ottimismo) e però gettarvisi dentro con sempre rinnovato entusiasmo.[13]

Ma dal movimento sembra non ci sia più da aspettarsi una guida paterna, quella di cui ancora si potevano gustare buoni sgoccioli quindici o vent'anni fa. L'istituzionalizzazione (piovutaci addosso da Giovanni Paolo II) ci impone la political correctness, l'obbligo di essere sagrestia-compatibili e col sorriso beota anche quando nascosto dalla mascherina.[14] La varietà di sensibilità (cioè la percentuale di persone pronte ad abbandonare il movimento qualora il capo faccia un'affermazione incompatibile con la narrativa del telegiornale della sera prima) impedisce di esprimere nelle scuole di comunità idee men che generiche.[15] È una fortuna, per capi e capetti del movimento, che i simpatizzanti abbiano la memoria corta e il televisore sempre acceso.[16] Quelli che hanno cominciato a chiedersi perché mai ci si debba parlare addosso - di persona o in videoconferenza - avvertono sempre più che il movimento è ormai un club religioso indistinguibile dagli altri, una roba per il raro tempo libero (dei summenzionati credenti nella Scienzaaah) anziché una liberazione.


1) 'Gggiovani nel senso di under 50. Ma forse sarebbe più corretto parlare di mentalità non abbastanza navigata, o meglio, con scarso senso del destino e scarsi ideali. Resta comunque vero che nell'epoca in cui ci si sposava a vent'anni, lo spartiacque tra giovane e adulto era piuttosto netto. Ormai "adulto" è un termine meramente anagrafico.

2) Pure in queste lande brulle e desolate è arrivata notizia che il famigerato "studio" tarocco pubblicato dalla "prestigiosa" e "infallibile" The Lancet fu ritirato dopo meno di due settimane, e ciononostante viene ancor oggi adoperato dall'AIFA come scusa per non curare i malati.

3) Buttavo lì una battuta, volutamente provocatoria, per far capire il livello di isteria a cui si è giunti: "una volta la quarantena era per i malati, non per i sani", e subito va su tutte le furie il 'gggiovane interlocutore: "allora cosa proponi!?!" Proprio come in un romanzo orwelliano, danno per scontato che le Soluzioni Ufficiali non abbiano alternative, e che qualsiasi cosa diversa dagli slogan di regime sarebbe eversione da combattere con sarcasmi preconfezionati, schedature, odio e violenza. Sono incapaci di astrarre. Sono incapaci di riconoscere la differenza fra cura, precauzione, imposizione, eccesso, ingiustizia: o buono, o sbuono. Sono quelli che godono moltissimo nell'utilizzare formule impersonali ("così si è deciso") e sottintesi per rinforzarle ("allora cosa proponi?", sottinteso: la tua proposta non coincide col "così si è deciso" o con la strategia di oggi del governo, pertanto è da rigettare e insultare). Sono incapaci di astrazione, condannano le dittature ma sono incapaci di riconoscere quelle in vigore. Solo perché i dittatori contemporanei non fanno il passo dell'oca, non hanno i baffetti, non esibiscono svastiche.

4) «Neppure lo Stato liberal-democratico contemporaneo è in grado di permettersi uno scambio di opinioni a 360 gradi, e questo perché tutte le società – ripeto, tutte – hanno un implicito fondamento religioso: si tratta di sapere quale esso sia. Nell'Europa attuale, l'unico fondamento religioso ecumenico è la religione dell'Olocausto e del giudeocentrismo metafisico di espiazione, quindi è sottratto, sul piano giuridico e giudiziario, alla sfera della libertà d'opinione. (…) Non esistono società politiche senza fondamento religioso presupposto sottratto alla punibilità giudiziaria: in Iran, e penalmente proibito dire che Allah non esiste che, quindi, Maometto non era il suo profeta; in Europa è legalmente possibile farsi beffe di Dio, di Allah e di Maometto, ma è legalmente proibito dire che l'Olocausto non c'è mai stato» (Costanzo Preve, Il popolo al potere, Arianna Editrice, Casalecchio, 2006, p. 60).

5) Una dittatura è maggiormente efficace quando ha l'appoggio popolare. Appoggio che non necessita di sincere convinzioni: in URSS i comunisti genuini, alla Getmanov di Vita e Destino, erano la minoranza. Tutti, Getmanov incluso, vivevano col fondato terrore che un gesto insignificante trasformasse definitivamente la propria vita in un inferno perché qualche solerte soggetto in vena di delazioni vi aveva intravisto un che di controrivoluzionario trotskista (KRTD). Così anche oggi, gli entusiasti sostenitori del regime, che ti aggrediscono come se la loro reputazione, il loro stipendio, il loro quieto vivere dipendessero dalle valutazioni di una giuria più o meno immaginaria che controlla ogni attimo della loro vita, ogni gesto insignificante di ognuno. Vivono una dittatura, subiscono la dittatura, temono la dittatura, l'avvertono come dittatura, eppure al sentirla chiamare dittatura negano risolutamente e con tutte le proprie forze, quasi gridando: "eeh, le dittature sono solo quelle con la svastica, i baffetti, l'olio di ricino!".

6) Ai tempi del pontificato di Ratzinger, chi l'avrebbe mai detto che si sarebbero visti in Vaticano, in presenza compiaciuta del suo successore, la statua di Lutero e della Pachamama? Chi l'avrebbe mai detto che un Papa avrebbe "aperto" alle unioni omosessuali (sia pure per far campagna elettorale contro Trump)?

7) Qualche settimana fa davano notizia dell'app Immuni che aveva totalizzato 6,7 milioni di download, identificando nientemeno che 338 positivi al tampone e distribuendo cinquemila notifiche. Trecentotrentotto su oltre sei milioni. È come se la pandemia in corso fosse dello stesso ordine di grandezza di un'influenza stagionale.

8) Sono più di sei mesi che tento inutilmente di far presente che se le mascherine fossero almeno un pochino efficaci come dicono, il cattivo o mancato utilizzo avrebbe dovuto proporzionalmente scatenare focolai d'infezione clamorosi. Anche perché la maggioranza assoluta delle mascherine in circolazione non è né certificata, né nuova. Le mascherine, in quanto amuleto obbligatorio per legge, novelle coccarde tricolore della Rivoluzione, dovevano tassativamente essere imposte anche nelle scuole.

9) La roulette russa del tampone è un potentissimo ansiogeno. È come quando in URSS un tuo lontano parente veniva sospettato di trotskismo.

10) Siamo seri: se un provvedimento non serve a "qualcosa", significa che serve a "qualcos'altro". Quando ti dicono che coprifuoco e mascherine servono a "qualcos'altro" di non scientifico (esempio 1, esempio 2) significa che non stanno facendo guerra al virus, ma alla società civile: significa che il virus è una scusa per il Grande Reset accuratamente pianificato e annunciato da anni. Coraggio, gente, datevi da fare a «cedere quote di libertà»: ve lo dice uno che trova positiva «la tutela e l'esigenza di preservare un ordine mondiale».

11) Duole dire "anche stavolta", ma è purtroppo vero. Si veda ad esempio il paragrafo Piccola antologia del conformismo civile.

12) Editoriale di Tracce di ottobre 2020.

13) Orsù, quanti ciellini hanno già in cameretta il quadretto "Tutto Andrà Bene"?

14) Nanni Moretti nel 1989 aveva già profetizzato l'eutanasia volontaria di Comunione e Liberazione.

15) L'ampollosa e sterile ripetizione di parole del lessico di don Giussani, ai bei tempi, era la penosa abitudine dei chierici che venivano a celebrare da noi e volevano guadagnare la simpatia della platea. Oggi pare diventata la parlantina ufficiale di capi e capetti, per i quali il movimento è una cosa da gestire, non più un'esigenza vitale personale.

16) Con "televisore" intendo per estensione tutti i media fruiti passivamente. L'interazione coi social, ad esempio, nel lasciarsi guidare dalla timeline e dagli "algoritmi" che scelgono i "contenuti più interessanti per te" (cioè per il mercato pubblicitario e per la politica aziendale), è una fruizione di fatto passiva.