martedì 12 gennaio 2021

Frattaglie / 15

È come il pachinko per i giapponesi: quella faccia ebete del soggetto seduto, palline che cadono fiaccamente, alla rinfusa, con rumori stupidi e insignificanti, qualcuno dei buchi in basso fa vincere altre palline e forse anche soldi. È come il videopoker, il liberarsi di soldi necessari passando il tempo in attesa comatosa del bling-bling! di vittoria senza sforzarsi neppure di voler analizzare la combinazione di figurette sullo schermo. Certe attività - non solo da ludopatici - esigono un cervello spento, ed era incredibile osservare lo zelo degli spegnitori del proprio.

Scena surreale da ventunesimo secolo: il ragazzino di dodici anni che guarda sorpreso e stupito un mandarino di due centimetri di diametro: "incredibile, quanto è piccolo, mamma, hai visto?". Fino a quel momento era davvero convinto che i mandarini nascessero così, senza motivo, già grandi, direttamente sugli scaffali del reparto ortofrutta. Non sapeva che anche la frutta cresce, che va allevata. La sua generazione è perciò naturalmente favorevole all'aborto, al non far figli, al race-mixing, al disprezzo degli anziani "che ci rubano le pensioni" (come se un venticinquenne di oggi avesse veramente speranze di vedere una pensione fra 40 anni). Disprezzano la paternità e la maternità, e se qualcuno fa loro presente che giunti alle soglie dei quaranta non avranno più "la vita davanti", risponderanno stizziti che potrebbero anche essere già morti di "sballo" nel frattempo.

A Natale non sono riuscito ad andare a Messa. Avrei dovuto sorbirmi la pagliacciata del gaio parrochetto locale e le messinscene dei compaesani, proprio non ce l'ho fatta. Ancor prima di non andarci, già avvertivo con coscienza che nei prossimi anni sarà anche peggio. Se tutta la cagnara dell'epidemia fosse stata per assestare un drastico colpo alla Chiesa, ci sono riusciti benissimo. Proprio la libertà di movimento dava una flebile possibilità di andare ad una Messa decente e da un sacerdote disponibile per le confessioni.

Un vecchio amico mi chiede quanto costa risolvere il problema X. Gli rispondo che se è fortunato se la cava con cinque o seimila. "Ma no, è troppo". Rassegnato (perché so già come andrà stancamente avanti la conversazione) gli dico che con le cineserie potrebbe cavarsela poco sotto i tremila, ma perderebbe i vantaggi essenziali della soluzione di X. "Ma no, è ancora troppo, io pensavo al massimo mille". Certo, per millecinquecento troverà una finzione di soluzione, un rinvio del problema X di poco tempo. "Con te non si può parlare". Vorrei rispondergli che vulgus vult decipi, ma svicolo dicendo che sono cifre che non posso permettermi e perciò posso consigliare solo ciò di cui ho ragionevoli certezze. Ma non basta. Vulgus vult proprio decipi, e decipi per bene, altrimenti vulgus non è contentus.

La bimbetta ha preteso il cellulare. Pagamento rateale sanguinoso. La bimbetta ha preteso il giochino. Acquisto di powerbank perché non si può lasciarla senza giochino. La bimbetta ha preteso un costoso personaggio nel giochino e una skin da venticinque euro, e i genitori piuttosto poveri si son detti: mia figlia dovrà avere i lussi che nella mia infanzia non ho avuto. Poche settimane dopo il cellulare finisce a bagno nel lavandino. Addio cellulare e addio skin e personaggio. Mi chiedono come recuperare la password del giochino ma non ricordano con quale email si era iscritta. Non ho potuto far altro che dir loro: la lezione di elettronica e informatica è stata piuttosto costosa, speriamo che l'abbiate appresa. Devo averli urtati, non si sono più fatti vivi. Una volta l'educazione consisteva in dosare bastone e carota. Oggi che le agenzie educative sono Youtube e affini, viziare un figlio (e allevare un ribelle che ti si rivolterà contro) non è mai stato così facile.

Canale Telegram dedicato allo studio di X. Uno dei presenti è all'estero e si lamenta di non riuscire a farsi degli amici. Resisto alla tentazione di rispondere, perché è il solito melodrammone della solitudine in versione zoomer. Sembra una vita fa, eppure a vent'anni io questi problemi non me li ponevo (seppur comprendendo cosa si intendesse alla scuola di comunità riguardo al parlare della solitudine dell'uomo). Oggi, dopotutto, fanno tutto con le apps: più il problema è assurdo e più esistono apps che sembrano risolverlo. Infine non resisto e tento di combinare una risposta in cui c'entri X e l'amicizia, ma la conversazione ugualmente divaga sulle strategie per trovarsi degli amici (con tanto di menzione di alcune apps). Manca solo la goccia che faccia traboccare il vaso e mollare anche quest'altro canale Telegram.

Dodicenne insiste a farmi ascoltare i video di urla letteralmente infernali di gentaglia su youtube. "Guarda come sbroccano", mi dice tutto contento, neanche avesse scovato il manoscritto originale della Divina Commedia. "Questo ha 262mila visualizzazioni!" annuncia trionfante mentre me lo ripropone per la seconda volta. Sono diventato sordo per qualche interminabile minuto, come Moretti che gioca coi trenini in La Messa è finita.