lunedì 30 agosto 2010

Internet, Babele, coltivatori e cacciatori

Cari amici,[1].

passerò sei settimane tra Italia, Croazia e Polonia, come ospite di tre editori e di organizzazioni cattoliche. Terrò conferenze, autograferò libri, sarò ospite di trasmissioni; registrerò audiolibri e incontrerò studenti universitari. Sarà una vera sfida, tempo in cui avrò bisogno di tanta grazia. Vi sarò grato per le vostre preghiere.

La mia newsletter conta molti abbonati italiani. Buon giorno a tutti voi. Quelli che sono interessati e hanno la possibilità di partecipare, sono invitati alla mia conferenza all'Università Don Orione a Genova il 20 settembre 2010, prolusione per l'apertura dell'anno accademico che terrò al Teatro della Gioventù in via Cesarea 16 alle ore 17.

Teofilo è stato finalmente tradotto in italiano e polacco e verrà pubblicato proprio mentre sarò in Italia e in Polonia. Vedendo i miei libri tradotti in dieci lingue, spesso ripenso al mistero del linguaggio e della comunicazione. Il trascendere gli effetti della Torre di Babele per raggiungere il prossimo nonostante le barriere del linguaggio e per scoprire la nostra comune umanità, è sempre un'esperienza profondamente commovente. È stata resa possibile solo dal duro lavoro dei traduttori, gente che spesso ha il talento artistico almeno quanto la capacità tecnica. Il significato di un'opera di narrativa o di poesia sorpassa gli oceani con poca difficoltà ma talvolta a costo del carattere artistico. Per questo sono profondamente grato per il dono che ho ricevuto, cioè i miei traduttori, molti dei quali hanno davvero talento.

Quanti di voi seguono la mia newsletter da molto tempo ricordano certamente la mia preoccupazione per lo stato in cui versa la cultura moderna, in particolare l'estremo potere che ha nell'istupidirci e renderci dipendenti da essa; la massiccia quantità di “comunicazione” di cui siamo inondati fa calare la qualità. Per cui finiamo spesso per utilizzare i nuovi media in una maniera tale che anche se tentiamo di trascendere la Torre di Babele finiamo coinvolti nostro malgrado in un tentativo nimrodiano di costruire un'altra torre verso il cielo. Tale torre sembra essere sempre più un sostituto di una compagnia genuinamente fondata sull'incarnazione. Rischiamo di confondere la comunicazione tra di noi al punto da vederla spazzata via. Perdiamo il contatto con la vera fonte del dialogo (dia-logos) basato sulla legge naturale nella nostra natura umana, cioè il desiderio di una comunione eterna in una dimora eterna.

Un pensiero da parte di un autore che getta un po' di luce su questa questione (dal libro di Nicholas Carr, The Shallows: What the Internet is Doing to Our Brains):

“Non c'è niente di sbagliato nell'assorbire velocemente informazioni a pezzetti e bocconi. Più che leggere giornali, li sfogliamo; i nostri occhi corrono abitudinariamente su libri e riviste cercando la sostanza del testo per decidere se vale la pena leggerlo con più attenzione. Ma la capacità di leggere in profondità e riflettere attentamente è importante almeno quanto quella di scorrere e scandire. Il problema, infatti, è che lo sfogliare è diventato il nostro metodo dominante. Ciò che una volta era un mezzo in vista di un fine, cioè un modo per identificare l'informazione per ulteriore studio, sta diventando oggi fine a sè stesso, come nostro metodo preferito di apprendimento e di analisi. Abbagliati dai tesori dell'internet non vediamo il danno che stiamo facendo alla nostra vita intellettuale e alla nostra cultura.
In senso metaforico, ciò di cui stiamo facendo esperienza è un'inversione di rotta della civilizzazione: da coltivatori della conoscenza stiamo diventando cacciatori e raccoglitori nella foresta elettronica. In questo processo sembriamo destinati a sacrificare molto di ciò che rende la nostra mente così affascinante”.


Aggiungo un piccolo detto di madre Teresa di Calcutta, di grande significato:

“Abbiamo bisogno di trovare Dio, che non può essere trovato nel fracasso e nell'agitazione. Dio è amico del silenzio. Guardate la natura - alberi, piante, erba - come cresce in silenzio; guardate le stelle, la luna e il sole, come si muovono in silenzio... Abbiamo bisogno del silenzio per toccare l'anima”.

Che Gesù Cristo, Parola eterna - il Logos - possa sempre essere la vostra forza e consolazione.

In Lui,

Michael O'Brien



1) Mia traduzione della newsletter di Michael O'Brien del 30 agosto 2010. O'Brien è l'autore di diversi romanzi, tra cui Il nemico, di cui consiglio la lettura a coloro che hanno già gustato capolavori come Il padrone del mondo di Benson e Il racconto dell'anticristo di Soloviev.

Nessun commento: