domenica 25 agosto 2019

Il nipotino si annoia

Ricordo le davvero rare occasioni in cui da bambino mi sono annoiato. Per cui per me è peggio di una pugnalata alle spalle dover assistere alla scena di un dodicenne annoiato che non sa far altro che passare le giornate tra cellulare e Playstation, passando dal primo alla seconda non appena la batteria del primo, massacrata da ore intere di gioco, va sotto la fatidica soglia del diecipercento.

Entrambi gli aggeggi lo hanno rifornito di tutto l'armamentario di volgarità, perversioni e bestemmioni che il sottoscritto alla sua età considerava peggio che impensabili (e dire che in quegli stessi anni mi sono considerato comunque un selvaggio e ribelle). Preziosi anni della sua vita sprecati senza imparare altro che i latrati dei par suoi, col bonus aggiuntivo che in nome del neo-montessorismo può comportarsi da piccolo delinquente arrogante ricevendo premi anziché sganassoni educativi.

Di fronte a questi soggetti mi sembra di provenire dall'epoca di Neanderthal. A suo tempo, in certe occasioni, le ho prese. Era un'epoca (così vicina, così lontana) in cui un bambino si poteva ancora raddrizzare con un misto di mazzate e di sarcasmi. Il sullodato ragazzino, oggi, se le prendesse di santa ragione non appena le merita, non capirebbe, non capirebbe perché sarebbe la prima volta che le prende, penserebbe che è qualcosa di inaudito e che passata la tempesta potrà tornare a comportarsi peggio di prima.

La tragica sfortuna (chiamiamola così) di quest'epoca è la scomparsa dell'educazione, delegata a soggetti esterni (l'ambiente scolastico, la parrocchia, il branco, i videogiochi o altra attività per tenerlo occupato)... che è sintesi della scomparsa di un popolo.

2 commenti:

JP ha detto...

Ormai di "agenzie educative" che "aiutino" la famiglia non ne sono rimaste.
L'ambiente scolastico può esserlo se si è fortunati, ma la devastazione inizia dal reclutamento degli insegnanti ("Tengodiritto" , li chiamo).
La parrocchia non ne parliamo. Cinque figli e sempre lo stesso problema. Dopo la Cresima, la noia. Le proposte sempre le stesse ("giochini scemi" mi hanno detto la primogenita e l'ultimogenito, menatoni sui poveri e volontariato, "darsi da fare"), anche nelle parrocchie "di CL". Senza parlare dello spettacolo sgomentevole offerto dal clero e dai cattolici "adulti", cosa di cui però i giovani sembrano essere immuni, perchè in fondo quello che accade nella Chiesa interessa sempre meno : chi se li fila il papa e i vescovi ?
Per i maschi c'era il militare, cancellato dal cattocomunismo mammista.
Rimane il lavoro, quando ormai forse è tardi, se si trova l'ambiente giusto (cioè non gremito di narcisisti decisi a tutto pur di conservare la propria indispensabilità).

alphiton ha detto...

Il servizio militare obbligatorio fu abrogato dal secondo governo Berlusconi, sebbene l'iter che portò a questo esito fosse stato iniziato dal governo D'Alema. Giusto per la cronaca.