martedì 7 dicembre 2010

Ancora su quella infinita sete

Tipica dinamica umana: l'accecamento da vizio capitale. Non riesce a rubarlo e perciò lo danneggia con furore. Non riesce a conquistarla e perciò la calunnia meticolosamente. Non trova pace e perciò s'inventa un passatempo da vantare come felicità ma... nei primi giorni non riesce a sostenere l'impegno e perciò sente l'urgenza di dire a tutti che è una colossale delusione.

Il nostro tipico limite è che abbiamo un tambureggiante desiderio di felicità in cuore e la mancanza più assoluta di mezzi per realizzarlo. Così ci si contenta delle più sbiadite immagini di felicità trovate a portata di mano e si decide di odiarle qualora risultassero irraggiungibili. Ma la sete è sempre presente, è invincibile, specialmente quando vengono raggiunte.

C'erano quei due, l'altra sera, abbracciati teneramente. Ma lo sguardo di lui era diretto altrove, nel vuoto (quanto dev'essere disarmante e seccante per una donna accorgersi che l'uomo che la sta abbracciando ha la testa altrove!) Lui era probabilmente uno di quelli pronti a dichiarare ad un notaio e in mondovisione «sono il più felice del mondo», ma quello sguardo perso, insoddisfatto, triste, accusante una “mancanza”, era lì stampato sul suo volto smarrito.

Torna in mente Cesare Pavese, quando dice che c'è una sola cosa peggiore del non riuscire a realizzare i propri desideri. È il realizzarli. Realizzare cioè quelle immagini sbiadite e accorgersi che quella sete in cuore tambureggia più che mai.

1 commento:

Cuoredipizza ha detto...

8 dicembre 2010
Immacolata Concezione della Vergine Maria

Auguri di cuore!

***

Tota pulchra es, Maria.
Et macula originalis non est in Te.

Tu gloria Ierusalem.
Tu laetitia Israel.

Tu honorificentia populi nostri.
Tu advocata peccatorum.

O Maria, o Maria.
Virgo prudentissima.

Mater clementissima.
Ora pro nobis.

Intercede pro nobis.
Ad Dominum Iesum Christum.