giovedì 26 marzo 2020

La legge marziale in vigore

Mi lamento di essere grafomane ma quando gli eventi incalzano mi rendo conto di aver scritto pochissimo, e che quasi tutti i blog che ancora seguivo erano, alla luce delle circostanze attuali ("in Italia le cose vanno selvaggiamente"), riassuntini commentati della cronaca del giorno. Cioè un guazzabuglio di prediche, un esercizio stilistico. Sembra che tutti si siano improvvisamente ritrovati con un sacco di tempo libero per scrivere e commentare. In questo diluvio di parole - che rende quello precedente una timida pioggerellina - è però diventato complicato discutere, proprio perché non si distingue più il segnale dal rumore.

Infatti, quando quel guazzabuglio non somiglia ai titoli di giornale ti danno subito del complottista, o altre etichette in crescente ordine di pericolosità.[1] Il Discorso si può fare a favore o contro, ma solo sui temi Autorizzati. Guai a usare troppo la logica,[2] guai a toccare un argomento esterno al menu del giorno, guai a sfiorare anche accidentalmente un tabù: nel migliore dei casi si viene ignorati o derisi. In altri tempi don Giussani poteva ancora consigliare ai preti di avere sul comodino "breviario e giornale", cioè pregare e avere un occhio aperto sull'attualità. Tanti volenterosi hanno creduto che fosse necessario strafare (e non col breviario), finendo per farsi dettare l'agenda: "di cosa mi devo preoccupare oggi? su cosa mi vien chiesto dai media di prendere posizione?"[3] - e così il movimento si è ridotto da una novità imprevedibile a un'etichetta prevedibile.[4]

"Sovrano è chi decide lo stato d'eccezione", e dunque anche chi ha la capacità di fabbricarla. In tempi non sospetti mi sono lungamente lamentato che l'Italia era allo sfascio,[5] è arrivata la "dittatura sanitaria" e lo sbando.[6] Nulla sarà più come prima (un "prima" vicinissimo: neanche tre mesi fa), e dal contraccolpo di queste poche settimane non ci riprenderemo più. Non solo per motivi di ordine finanziario,[7] ma anche per sentire comune: il popolo italiano è tale solo nelle partite dei mondiali di calcio. Siamo praticamente sotto legge marziale.[8]


1) Il potere delle etichette è micidiale. Viene il voltastomaco a sentire queste conversazioni di under 30 che credono di aver già capito tutto della vita e di avere davanti non meno di cinquant'anni di salute e opportunità. Che godono alla notizia di un pensionato che per morte o altro motivo smette di essere a carico dell'INPS. Che credono che ogni problema origini dai boomer. Che sognano di andarsene all'estero, in qualche paese dal nome prestigioso, e che gli expat che si lamentano sono solo dei mammoni incapaci e sfaticati. Che credono che bestemmiare, abortire, sbronzarsi, siano sacri diritti acquisiti. Sono esattamente come li vuole il Potere, e non se ne rendono conto. E a me che mi accorgo dello stato delle cose danno subito etichette infamanti e ban perpetui.

2) Si scoprirebbe la sorprendente somiglianza fra Conferenza Episcopale Italiana e l'Associazione Patriottica cinese. Proprio dopo aver scoperto quella fra Comunione e Liberazione e l'Azione Cattolica.

3) Come il caso di una donna che reputavo intelligente e che è partita per la tangente col suo intercalare "il-giornale-più-bello-che-c'è", quello di Ferrara, e non voglio infierire ulteriormente.

4) I vertici della Chiesa, col loro divieto di Messa e sacramenti, hanno scaraventato nel cesso quel poco di onore che ancora rimaneva loro. Il Signore saprà ricompensarli con tutti gli interessi (e devo dire persino che un po' mi dispiace). Nel frattempo le forze dell'ordine fanno irruzione per stanare non pericolosi criminali ma chi partecipa a una Messa o una processione. L'imminente ferocissima persecuzione, l'episcopato non potrà dire di non essersela meritata fino all'ultimo spicciolo, anche se ospedali, luoghi geografici, cattedrali, opere d'arte, perfino teoremi di matematica portano i nomi di fior di santi, ma con la Chiesa-istituzione non hanno più molto a che fare, autoridottasi a ONG ossessionata di dover piacere al mondo.

5) Come ad esempio nel caso notevole delle aziende virtualmente già fallite, incapaci di stare a galla senza continuo flusso di cassa. Non avevo certo scoperto l'acqua calda. Se qualcuno avesse voluto mettere in ginocchio l'Italia, non aveva altro da fare che innescare qualche processo che producesse qualche settimana di panico e di necessarie chiusure.

6) Si preannuncia una perdita di almeno dieci punti del PIL, ma non è che il giorno dopo tale perdita tutto si assesta magicamente.

7) 2409 miliardi di debito publico, cioè una media di 40393 euro a cittadino italiano, inclusi neonati e ultracentenari. Non va meglio in USA, dove il debito pubblico è di 65mila dollari a cittadino. Il mondo siede su un'immensa catasta di debiti interconnessi. E non parliamo di interessi….

8) E atea. "Non è la stessa cosa che pregare a casa?" Se fossi un nemico della Chiesa e dello Stato, vista la situazione starei applaudendo con incontrollabile entusiasmo a ciò che han fatto governo e conferenza episcopale.

Nessun commento: