domenica 29 marzo 2020

Ant-cuck-man

Quando si parla della Marvel mi sento come uno che parla della sua ex commentandone divertito e amareggiato l'ampiamente previsto affondamento morale mentre davanti ad una buona birra gli vien risposto: non preoccuparti, potrà solo che peggiorare.

In sintesi: mi hanno rovinato Ant-Man. Hanno ricostruito il personaggio su misura di uno dei neodogmi dell'immoralismo americano, quello del cuck, consistente nel cornificato che non solo non trova alcun problema nell'essere tale ma che addirittura ne va fiero, al punto di indurre la figlia a ritenere normale voler bene ai suoi "due papà" - quello naturale, e il nuovo marito della sua ex moglie. La sdolcinata protagonista della figlia, le scene multi-cuck di abbracci multipadre e sorrisi, l'accondiscendenza di The Wasp che non ci trova nulla da ridire sul soggetto ancora così legato alla propria ex (dunque la Wasp lo considera solo un simpatico giocattolo sessuale che scommetto scaricherà senza rimpianti non appena deciderà di poter far di meglio)… entrambi i film sono un articolato elogio propagandistico della cuckoldry e del polyamory, in cui la storietta di super-battaglie di super-eroi è solo lo sfondo.

Quando il Duce diceva che la cinematografia è l'arma più forte, non scherzava. La mano gli sarebbe corsa alla pistola nel vedere la dirigenza della Marvel Studios ossessivamente impegnata a veicolare la Nuova Morale Americana facendo leva sulla fanbase di prodotti che erano sempre stati di intrattenimento, pur di fronte ai ciclopici fallimenti - quelli su cui non si può barare: le vendite degli albi cartacei, drammaticamente crollate non appena qualche supereroe faceva outing o abbracciava qualcuno dei ridicoli dogmi dell'SJW (Social Justice Warriors, cioè tutto il progressismo sinistroide più sfacciato e ridicolo). Come un Baal a cui sacrificare i propri figli e a costo di massacrare il proprio stesso core business, la Marvel ha immolato sull'ara del perbenismo idiota tutti i suoi migliori asset.



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