venerdì 1 novembre 2019

L'Ohio lagga...

È urgente insegnare a tutti, fin dalla più tenera età, cosa sono gli ordini di grandezza. Far capire anche ai bambini il prima possibile quale differenza c'è tra milione e miliardo. Magari facendo leva sull'astronomia, per rendere interessanti le lezioni. Bisognerebbe farlo in tutte le scuole, all'inizio di ogni anno scolastico, fino alla nausea. Non se ne può più di analfabeti funzionali modello Fontamara pronti a sottoscrivere la divisione del torrente in "tre quarti a me, e gli altri tre quarti a te".[1]

Mi si presenta dunque questo ragazzino che straparla dei twitcher di Fortnite che guadagnano "milioni" (sottinteso: "oh, mi aiuteresti a guadagnare? io videogioco a tutte le ore!"). Poi mi dice delle centinaia di milioni di giocatori a Fortnite e, entusiasta ed emozionato, spiega che lui è uno di tali privilegiati, aggiungendo poi il prevedibile fervorino sul quattordicenne che ha guadagnato Centinaia di Milioni vincendo il Campionato di Fortnite.[2] Non so che tipo di risposta si aspettasse ma ho avuto l'impressione che desiderava ardentemente un timbro di approvazione. Questo genere di impressioni mi trasforma istantaneamente in una specie di Hulk.

Anzitutto gli ho detto che tra un paio d'anni lui avrebbe parlato di Fortnite come una robaccia vecchia che non usa più nessuno. Gli ho ricordato che quando c'è stato il boom del Pokemon Go lui obbligava spesso sua madre a guidare attraverso stradine secondarie per catturare i bonus rari, e che ora non solo giudica una robaccia vecchia, ma non ha di che farsene di quei premi virtuali tanto faticosamente raccolti.[3]

Quindi gli ho fatto notare che gli streamer milionari si contano sulla punta delle dita. E che se la sua carriera di streamer dovesse iniziare, dovrebbe ricordare che l'un per cento di chi segue vede le pubblicità, e l'un per cento di tale un per cento eventualmente clicca, guadagnandogli qualche centesimo, e per arrivare a una cifra con almeno un paio di zeri prima della virgola occorre raggiungere un numero pazzesco di fedelissimi seguaci. Che poi è esattamente il motivo per cui gli streamer arricchiti sono così pochi e ben conosciuti.

Poi, con quale speranza di far successo? Una linea internet sgangherata, un PC gaming costruito coi buoni sconto, una cameretta che è tutt'altro che un set televisivo… Forse comincia a capire, forse mi dà anche un po' ragione, e soggiunge: "per esempio quel server dell'Ohio lagga parecchio".

Lo guardo come se avesse una molotov accesa in mano. "Lagga"? Ma lo sai dov'è l'Ohio? Sono ventimila chilometri![4] I pacchetti viaggiano su fibra a un terzo di "c": significa che hai un ping che non può andare al di sotto di duecento![5] Infine alza bandiera bianca - cioè è pronto alla fuga - dicendo che dopotutto il wifi di casa sua è buono… "Wifi?!", lo interrompo sdegnato, sputando fuori qualche concetto sul "reimpacchettamento" dei dati da etere a cavo e che dovrebbe attaccare La Plei col cavo direttamente al Ruter e sperare che mentre gioca nessuno in casa stia navigando, giocando, o girando per Youtube. Fuga per la vittoria ensues very hard.

Anni fa sui giornali si discettava ampollosamente di "nativi digitali", bambini cresciuti a merendine e internet, illudendosi della grande rivoluzione sociale in atto. La rivoluzione è avvenuta al contrario: sono convinti che il Uài Fài sia un diritto universalmente garantito, che l'internet consista nel Ghèming e nei social, che non ci sia praticamente differenza di latenze tra "fili" e "senza fili" (e che da qui a Milano sia lo stesso che da qui all'Ohio), che le infrastrutture facciano parte della natura e crescano automaticamente di uno o due zeri non appena esce qualche Gioco Nuovo (anch'esso prodotto automatico della natura). Sono quelli che poi all'università impareranno a loro spese che studiare quattrocento pagine costa almeno il doppio che studiarne duecento, che prenderanno l'aereo Milano-Roma credendo di ridurre la durata del viaggio quando sia in partenza che all'arrivo avevano comunque bisogno di spostarsi con le metropolitane, che comprando un computer spenderanno il triplo per avere un venti per cento di potenza in più, che pretenderanno il gaming 8k 240Hz senza accorgersi che all'occhio[6] non lo distinguono dal Full HD 60Hz,[7] e che anche dopo la laurea si lamenteranno della lentezza della connessione internet senza capire che in una bottiglia da un litro di vino non ci si possono infilare trenta litri di whisky, anche se la pubblicità dice il contrario.[8]

L'ordine di grandezza è un concetto talmente fondamentale che andrebbe insegnato a scuola ogni anno.[9]


1) A conoscere gli ordini di grandezza, non ci si allarmerebbe di fronte a notizie catastrofiche che cominciano parlando di una probabilità di un evento. Magari imprecisata.

2) "Capisci? Uno si diverte con Fortnite e diventa miliardario!" Sic.

3) Resto sconcertato al ricordare che sua madre mi mostrò tutta orgogliosa il livello da lei raggiunto su un videogiochino del cellulare, livello millecentoottantaquattro, segno di un allucinante numero di ore passate a strisciarne il touchscreen, e di un preoccupante accumulo di stress nelle pupille.

4) In realtà circa 7500, ma "ventimila" era per dire "dall'altra parte del mondo", e dato che il diametro all'equatore è poco più di quarantamila chilometri….

5) Da intendersi: i tuoi pacchetti dati, transitando nei cavi oceanici a un terzo della velocità della luce, cioè a 100mila km/s per 20mila km, impiegano almeno 200 millisecondi per raggiungere il server del gioco, senza contare i packet switching negli apparati e altri rallentamenti, dando cioè una considerevole frazione di secondo di vantaggio ai giocatori americani. Tolti gli arrotondamenti intesi ad impressionare il ragazzo (un valore più realistico è due terzi di c), lo svantaggio teorico - quello reale è comunque più alto - si riduce a diverse decine di millisecondi, un tempo comunque superiore alla persistenza delle immagini sulla retina. I ragazzini credono che la magia di internet consenta di giocare con l'Ohio come se fosse col vicino di casa.

6) Il corpo umano ha dei limiti fisici, e lo sanno bene i costruttori di armi, di veicoli, di attrezzature mediche, ecc. Sembrano invece non saperlo gli uffici del marketing dei videogiochi, dei cellulari, ecc.

7) Ma tanto l'importante non è l'efficacia, non è il risultato tecnico, ma solo il potersene vantare.

8) Se 500 clienti hanno una linea da 1 Mega, ci vorranno "500 mega" di backbone per servirli tutti senza rallentare nessuno. Il fornitore del servizio ce l'ha una rete di trasporto capace di "500 mega" connessa a tutti gli endpoint? No: costerebbe troppo (come nel caso di "milioni" di clienti con "centinaia di mega" ciascuno…) o in alcuni casi sarebbe semplicemente irrealizzabile. Ora, immaginate il classico soggetto Lavoro Spendo Pago Pretendo che fa una lunga sfuriata sul fatto che i "mega" promessi dal suo abbonamento si vedono assai di rado. Sapeva cos'è un'ordine di grandezza? Sapeva la differenza fra tera, giga, e mega? Allora era in grado di capire quanto fosse stata ingannevole la pubblicità che lo aveva convinto.

9) Mentre scrivo queste righe il debito pubblico italiano è di più di 39.000 euro a persona, inclusi i bambini nati oggi e coloro che fra qualche minuto spireranno. Ma è tabù parlarne, perché sono soldi che dovremo pagare di tasse per servizi statali di cui abbiamo teoricamente già usufruito (e di cui teoricamente era grandissima la qualità, dato quanto sono costati). Qualcuno potrebbe notare quanti zeri ci sono dopo quel "39".

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