...mentre una sera uscivo dal bagno: una ragazza piangeva disperata, perché il Meeting era troppo grande e il suo cuore di fronte a questo scoppiava di gioia. Piangeva perché non riusciva a trattenere tutto questo...La prima volta che andai al Meeting di Rimini anch'io mi ritrovai commosso perché era “troppo grande”, cioè perché lì “tutto parla di Cristo”. Ci fermammo a recitare un Angelus col cuore colmo di gratitudine. Quell'impressione, con gli anni, non si è sbiadita. Al contrario, è stata continuamente confermata.
Mi ha chiesto di abbracciarla e di pregare insieme a lei. Intanto ci ha raggiunti una mia amica, e insieme abbiamo recitato la preghiera dell’offerta di don Giussani. Quella ragazza ci ha raccontato di essere arrivata dall’Argentina, a 23 anni, ed era al Meeting per la prima volta, con degli amici: «Ho chiesto loro di pregare con me, perché qui tutto parla di Cristo», ci ha detto: «Ma loro avevano da fare altro e non mi hanno ascoltata... Volete pregare voi insieme a me?». Io mi sono commossa: il Meeting è questo! Quello che succede dietro le quinte, negli incontri con le persone... Certo, bisogna sempre fare i conti con la stanchezza, ma è tutto offerto a Lui: è il cuore che ci spinge a desiderare tutto questo.[1]
1) Lettera di Orietta pubblicata su Tracce di settembre 2010.
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