Osservo una tendenza curiosa: nelle fiction (su carta o su pellicola) i personaggi hanno saggezza, intelligenza e raffinatezza da vendere, sproporzionate alla loro età dichiarata. Ti mostrano un adolescente che dà risposte sulla vita da anziano scaltro e sincero. Ti mostrano una bambina che non segue mai il capriccio giocoso del momento ma capisce, intuisce e risponde come una persona che ha le idee chiare sulle cose della vita (che pure, data l'età, non può aver vissuto o potuto osservare a lungo).
La necessità di rappresentare personaggi psicologicamente adulti ma fisicamente giovani è per quella inestirpabile nostalgia di un'innocenza, di cui in genere si è disposti ad ammettere l'esistenza ma non ad ammettere che è in realtà nostalgia del paradiso terrestre prima del peccato originale.
1 commento:
Mi fa piacere che tu non abbia smesso di tenere un blog!
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