giovedì 23 settembre 2021

Frattaglie - 18

E così diverse associazioni hanno messo in piedi un piccolo spettacolino con dei disabili sul palcoscenico a recitare delle frasi di una banalità sconcertante. Se io fossi stato uno di loro, mi sarei sentito quantomeno enormemente imbarazzato. Nella mentalità comune, in quest'Epoca Televisionata, vige il dogma warholiano del Quarto d'Ora di Notorietà. Per questo mondo non puoi salvarti se non hai neppure un momento, nella tua vita, in cui sotto i riflettori raccogli applausi per aver detto o fatto una scemenza qualsiasi.

D'inverno annotavo: il freddo incattivisce. D'estate mi trovavo ad annotare: il caldo incattivisce. Mi riferivo alle temperature "estreme"… cioè, l'aver dentro casa meno di 15 gradi d'inverno o più di 27 gradi d'estate, "incattivisce".

L'epilogo della Chiesa che si vergogna di dire chi è Cristo, è la riduzione della fede al "condividi" di immaginette sdolcinate su Facebook. In particolare da parte di persone che non solo non entrano fisicamente in una chiesa da interi decenni, ma di quelle tra loro note in tutta la città per le loro malefatte e i loro peccati non esattamente nascosti.[1]

Proprio quando stavo per appassionarmi ad un autore leggo nella biografia la sua parabola discendente verso una bislacca religione e il conseguente aggiustamento dei suoi studi e del suo pensiero in funzione della sua conversione. Come a dire che un esperto di automobili si converte ai tricicli per poi dedicare le sue migliori risorse ad un vecchio catorcio di campagna abbandonato da trent'anni. Che potrebbe essere anche una cosa lodevole, se fosse stato solo un hobby. Ma mi torna in mente il principio secondo cui a furia di leggere un autore si percepisce di averlo capito, e a furia di percepire di averlo capito si pensa di essere simili a lui, cioè ci si converte alle stesse baggianate, si abbracciano le stesse stupide manie,[2] si finisce a sguazzare in una fogna qualsiasi. Avevano ragione gli antichi a dire di star lontani dai libri non santi (perché a lungo leggere, lentamente ti corrompono l'anima).

I computer di oggi hanno sufficiente potenza di calcolo, memoria e dischi da poter permettere analisi inimmaginabili fino a pochi anni fa.[3] Non a caso è in corso una guerra per il possesso dei dati, delle fonti e dei canali di trasmissione - cioè il vero petrolio del XXI secolo, e relativi "pozzi" e "tubature".[4]

Uno dei segni distintivi della società moderna è che la Patente Europea del Computer consiste nel saper maneggiare robe come Word ed Excel, prodotti commerciali della società americana Microsoft. Fino a non molti anni fa, "patente" era la dimostrazione di una abilità non vincolata a determinati prodotti di una singola azienda. Con l'epidemia della pandemenza occorre urgentemente impratichirsi sulle nuove Piattaforme (Teams, Cisco Webex, eccetera).

Trovo nella cartella spam una email che comincia con qualcosa come: ricevi questo messaggio perché desideriamo contattarti… L'egoismo moderno è sempre spacciato per un innocente e sacrosanto desiderio.

Un vecchio amico si vanta di aver diffuso nella sua università un sistema rivoluzionario (per l'epoca) che nessuno dei suoi professori fu in grado, se non di apprezzare, almeno di capire. Diversi anni dopo, quando di quel sistema se ne iniziò a parlare in TV, all'improvviso cominciò ad essere citato dai professori come una conquista della civiltà, e a poco a poco la sua esistenza veniva ufficialmente "scoperta" nelle università italiane. L'episodio, raccontatomi con aria da pionieri della tecnologia, è tristemente rivelatore di quanta ricerca si faccia nelle università italiane.

Ricordo un vecchio articolo di Tracce sul "prepararsi" per l'arrivo di don Carròn.[5] "Prepararsi", come in attesa di qualcuno importante. Sembrava di leggere il Nuovo Testamento, quando si attendeva la visita di un apostolo. O come Zaccheo che ha appena avuto risposta per l'invito che non avrebbe mai avuto il coraggio di gridare. Ed il "merito" di Carròn è tutto condensato in quelle parole: «cristianesimo: c'è qualcosa di diverso, adesso devono scoprire cos'è». Ancor prima di una dottrina, di una teoria, di una serie di operazioni liturgiche e caritative, ancor prima, c'è un "qualcosa di diverso", riconoscibile anche se non immediatamente descrivibile. È il cristianesimo, affrontato con la ragione anziché con le emozioni o l'intellettualismo.


1) E non parliamo dei Credenti nella Magica Pozione Magica, né di quelli che nonostante l'ostentata attività di sagrestia sono apertissimi ad ogni "novità" contraria al sesto e al quinto comandamento.

2) Un po' come per me, che non me n'è mai importato un fico secco di calcio, e però mi proclamo interista (perché lo era don Giussani).

3) Il mio tablet ha memoria sufficiente per contenere l'intero Pubblico Registro Automobilistico italiano (PRA).

4) Questo blog è su piattaforma Blogspot. La mia posta è Gmail. Il mio cellulare è Android. Tutti prodotti Google. Per i server dell'azienda Google io sono solo un numeretto, un insieme di informazioni, nelle quali si sa cosa cerco, a che ora cerco, quali mappe ho visualizzato, quali email ho scritto (e se le ho scritte on-line, quali bozze intermedie, dunque quale fraseggio, quali correzioni, quanto tempo ho riflettuto prima di scrivere o correggere qualcosa, quali errori grammaticali commetto e correggo…). Hanno memoria storica di me molto più di quanta ne abbia io.

5) È un ricordo lontano, di tempi non sospetti, prima che il movimento di Comunione e Liberazione si riducesse al carronismo. È sparito anche dal sito web di Tracce nonostante la propensione a non gettar via nemmeno una briciola. Lo ritrovo solo in web archive.

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