sabato 13 marzo 2021

Una nuova religione sta prendendo massicciamente piede, e non ci posso far nulla

La Nuova Religione che sta selvaggiamente spopolando sui social è senza dubbio il vaccinismo.[1] Fingevo di non notare il suo enorme successo finché non ho perso un amico, talebano dei neodogmi che van per la maggiore, che ha insistito con grave serietà sul valore ineffabile della sacerrima panacea risolvitrice del Nuovo Male Assoluto, al punto che mi ha eliminato dai suoi contatti. Era un amico del movimento,[2] beninteso, cioè uno che con altrettanta serietà ripeteva sempre con entusiasmo le pagine di scuola di comunità relative all'infatuarsi di un'idea.[3] "Sai, il concetto di idolo, come spiegato ne Il Senso Religioso… sai, il ragazzo ateo che vinceva le gare di religione…" Voglio sperare che questa sua conversione non abbia conseguenze irreparabili.[4]

Qualche dubbio sulla suprema bontà dei sublimi vaccini[5] m'era sorto quando ci fu tutta la cagnara sugli Ottanta Gradi Sotto Zero, per poi esibire in tivù la Processione Solenne del Santissimo Vaccino, a favor di telecamere e con pingue scorta di carabinieri, in un furgone FRC, cioè di quei furgoni frigorifero che nel migliore dei casi mantengono 15-20 gradi sottozero, per poi venir maneggiato a mani nude. Subito giunse lo spiegone[6] che nessuno aveva mai annunciato prima: una volta scongelato, perbacco, resiste per cinque giorni, per una settimana! Altro che il filetto di platessa, che una volta scongelato va consumato in giornata. Tutta la cagnara sugli Ottanta Sottozero è rapidissimamente sparita dai media,[7] mentre le peggiori battutacce dei primi giorni (come quelle sul tampone anale) incredibilmente diventano realtà[8] e nel frattempo scompaiono, sommerse dal frastuono mediatico, le rare voci di cattolici riguardo l'uso di feti abortiti[9] negli ineffabili neovaccini a cui la legge obbliga a prestar cieca fede, con pene a partire dalla morte sociale.[10]

Naturalmente mi guardo bene dall'esprimermi in pubblico su queste cose, non vorrei passare per no-vax, l'etichetta infamante che sta rapidamente surclassando in classifica quelle di nazifascioleghismo casapoundaro gombloddaro. La caratteristica dei talebani è quella di vedere il mondo in bianco e nero: se non sei profondamente credente della loro neoreligione televisiva, sei il Nemico Assoluto. Ho paura di scoprire che all'ingresso della Scuola di Comunità (rigorosamente on-line) anziché sbandierare orgogliosi il raro omaggio di Tracce[11] (le miniature plastificate di tutti i volantoni di Pasqua, più introvabili di Snorlax magro) si agiti pomposamente il Certificato di Neobattesimo - sempreché si abbia vinto la roulette russa degli effetti collaterali avversi.

E mentre c'è tutta una gara mediatica forsennata a chi proclama di vaccinare più fantastiliardi di persone al più presto, all'improvviso arriva il "contrordine compagni!": il vaccino russo Sputnik, producibile in Brianza a decine di milioni di dosi, improvvisamente vien "preso a distanze" da lorsignori campioni del vaccinismo, magari avran paura che si tratti del Novichokkolato al latte e - bontà loro - han deciso di preservare la nostra salute, che a loro così tanto sta a cuore.

Ecco, io vorrei che vaccinarsi fosse un atto volontario e senza incentivi né ricatti morali, lasciando che i dubitabondi come me abbiano tempo per riflettere e dando priorità ai più fervorosi credenti della neoreligione,[12] affinché s'immolino sperimentino di persona la bontà delle proprie convinzioni.[13]


1) Mi piace il fatto che vaccinismo fa rima con cinismo. E mi diverte anche l'idea di perdere tre quarti dei miei quindici lettori, che faranno i loro scongiuri (versione laica di preghiere ed esorcismi) perché ho osato mettere in dubbio ciò che Tutti Dicono Essere Indubitabile (guai a toccare l'Inoppugnabile Neoreligione). Pazienza, dopotutto anch'io certe volte sono altrettanto permaloso e smetto di leggere un autore quando per caso ne scopro qualcosa di estremamente ripugnante.

2) Magari è perché mi son perso i più recenti inserti di Tracce e lettere di Carrón; credevo che l'appartenenza al movimento desse quella mentalità restìa a fidarsi ciecamente delle Grandi Novità Televisive.

3) L'infatuazione per un'idea è una malattia spirituale che ha un lungo periodo di incubazione nell'anima, per poi esplodere casualmente ad una piccola accidentale provocazione. Una mia blanda critica alla sciaguratezza delle banche riguardo alla crisi dei subprime fu sufficiente affinché un amico sacerdote perdesse immediatamente tutta la stima che aveva per me, partendo con l'infliggermi - con la bocca a culo di gallina - una gentile intemerata a suon di "nooo, ma cosa dici, nooo, ma non è così, nooo, ma ti sbagli". Chissà, magari aveva un cognato di cognome Goldman-Sachs o Rothschild?

4) Il punto è che il Supremo Vaccino non rende immuni, non esime dagli obblighi di mascherine e distanziamenti, e nel bugiardino le case produttrici si esonerano da qualsiasi responsabilità sugli effetti collaterali. Se contiamo anche il fatto che è stato sviluppato in fretta e furia, ci sono proprio tutti gli ingredienti per starne alla larga per un bel po'. Ma già a gran voce reclamano che i non vaccinati, non godendo di quell'apocalittico "marchio sulla fronte", non potranno né vendere né comprare..

5) Quelli che d'improvviso si son riscoperti finissimi virologi e preparatissimi epidemiologi sono i primi ad accusarti di esserti "informato solo su youtube e facebook", con quella stessa saccenza ed arroganza che esibivano prima dell'avvento della dittatura psicosanitaria.

6) Definiscesi spiegone lo sgangherato sermone post factum che i laici azzecca-garbugli tirano fuori per confermare nella fede i Talebani della Neoreligione, senza riuscire - né minimamente preoccuparsi di riuscire - a convincere i non credenti, ottenendo così di rendere questi ultimi ancora più scettici.

7) Così come "opportunamente" non si sono più viste le messinscene come le Colonne di Camion Militari Zeppe di Bare con Cadaveri Freschi di Covid, o i medici cinesi che cadevano stecchiti all'improvviso e in diretta televisiva, così la faccenda degli Ottanta Gradi Sottozero è magicamente scomparsa dall'elenco delle giaculatorie che i credenti nella Neoreligione erano tenuti a recitare. Come per l'accensione di un motore a combustibile, una volta ottenuta la scintilla iniziale, la reazione (nel nostro caso la paura) si autosostiene. Fu così anche per il glorioso Inside Job dell'11 settembre 2001 e le misteriose lettere all'antrace spedite ad alcuni parlamentari dell'opposizione. Dopo poche settimane di brouhaha, sparì così rapidamente dai media americani che solo i "complottisti" si sono chiesti che fine abbia fatto la Mostruosa Capacità di Al Qaeda di compiere Attentati Bioterroristici di Guerra Batteriologica.

8) Si veda il canale Telegram Eventi avversi dei vaccini Covid.

9) E chissà che altri intrugli da racconto gore. Non siamo tanto lontani dal tempo in cui ci siamo lamentati dei cocktail di vaccini, e già all'epoca ci chiedevamo fino a che punto si trattasse di una soluzione spropositata rispetto al problema.

10) Il giro di vite delle prossime tre settimane di lockdown, infatti, sembra proprio confermare i peggiori timori: è in corso una "guerra batteriologica" contro la società civile, e nonostante il siringamento di milioni di italiani si continuano ad imporre misure restrittive, a chiedere in prestito fiumi di miliardi che sappiamo già si disperderanno in mille rivoli, e a pubblicare statistiche contraddittorie e gonfiate di "morti", "contagi", "casi". Coraggio, «ci aspettano tre settimane orrende, ma il peggio verrà poi».

11) Quella che con ingenua baldanza era la rivista del movimento, e che in origine portava fieramente il nome di Litterae Communionis, è da anni divenuta una raccolta di omelie che non infastidiscono nessuno, corredata di artistiche e spettacolari foto belle da guardare ma che non dicono niente, come la copertina di marzo 2021, "Generazione Covid", in cui si vede un'atleta di strada esibirsi in un improbabile e pericoloso salto mortale sul ponte della tangenziale. La vera "Generazione Covid", a dispetto della redazione di Tracce, è quella dei bimberchi che hanno già imparato che in DaD basta mettere il nastro adesivo sulla webcam (per degradare la qualità video) e lamentare "problemi di connessione", tirar via il cavo del modem quando la prof interroga, mettersi di spalle alla finestra in modo da sballare l'equalizzazione delle luci cosicché il prof non noti che lo sguardo dell'interrogato è incollato a libri e appunti, avere un secondo cellulare fuori campo webcam per giocare o usare Google Translate o farsi dettare le risposte dai compagni sul Discord, e soprattutto beccarsi una serqua di otto e nove perché l'insegnante è stufo del fuoco incrociato della burocrazia scolastica (per la quale se l'alunno è un somaro la colpa è sempre del prof) e delle mamme che alle 22:30 su Whatsapp esigono con furia che l'indomani il compito in classe vada rinviato. Sarà anche gradevole leggere l'omelia di uno che superati abbondantemente i cinquant'anni ha cominciato a insegnare (faccenduccia solitamente poco tipica nelle scuole non abbastanza influenzate dal movimento) e descrive l'accaduto "rapporto sorprendente" coi ragazzi "investiti dallo sguardo". Ma è come stare in stazione e vedere tutti i treni con un'ora di ritardo (il tuo con tre ore di ritardo) e rallegrarsi perché un treno tarda solo di 25 minuti.

12) In realtà già avviene. Certi giovinotti freschi di laurea e senza alcuna apparente connessione con le categorie ufficialmente "meritevoli" (tali di mestiere o di salute) esibivano sui social le immagini della loro avvenuta vaccinazione - evento vantabile perché implica l'aver saltato la fila degli "aventi diritto" -, salvo poi cancellare i loro post per le velenose invidie di altri Credenti nel Vaccino.

13) Lo so che è probabilmente contrario alla carità, ma solo perché è ridicolo tentare di fermare il carretto che sta scivolando giù per il burrone: tanti poveracci - come il sullodato ex amico - hanno delegato ai notiziari mainstream il compito di pensare al posto loro (certi soloni del movimento giustificavano tale delega usando in modi sofisticati l'espressione di don Giussani: "sul comodino, breviario e giornale"), e pertanto non hanno troppa colpa delle conseguenze. Essendo impotenti a fermare o almeno rallentare la guerra non convenzionale in corso contro la società, andrà a finire che ci toccherà esercitare la carità sforzandoci di confortare chi ha rovinato la propria salute con la creduloneria.

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