domenica 12 giugno 2016

Vita nel paesino - 2

Ormai tutto il paesino, tranne il diretto interessato, sa di quella nullafacente che ripetutamente tradisce il marito cercando di capire se qualcuno meno cretino di lui e con uno stipendio migliore sia disposto a prendersela finché morte non li separi. Impresa difficile, visto che il mercato delle mogli di seconda mano è saturo da parecchi decenni (risultato prevedibile del "divorzio legale"), e ancor più quello delle aspiranti mogli nullafacenti e che hanno come unico asset l'equipaggiamento riproduttivo (magari non più rigoglioso).

C'è poi l'imprenditore furbo, l'unico caso che mi abbia mai fatto pensare che il fisco italiano almeno una volta ha avuto ragione a salassare per bene qualcuno. Vantava conoscenze altolocate dappertutto, ma si affannava sempre a chiedere lavori e favori ai soliti vecchi amici. Pareva sempre pronto a concludere l'affare del secolo, ma poi lui e la moglie si ritrovavano a mangiare a casa della suocera perché dopo aver manutenzionato la moto e la barca non restavano più soldi. La moglie è nullafacente, come si poteva già intuire.

C'è quindi la tipetta stufa di accudire mamma e sorelle (nullafacenti e non più giovani), che sta tentando concorso su concorso per trasferirsi in qualche Grossa Città Molto Lontana. Il che porta via soldi. Per cui, nonostante la giovane età, è diventata una sorta di zio Paperone in miniatura.

C'è quindi uno che aveva aperto una specie di panineria. Dopo qualche mesetto, chiude in fretta e furia, ufficialmente perché i clienti scarseggiano, ma magari il fisco e l'antisofisticazioni c'entrano qualcosa. Non ha più neppure i soldi per pagare l'affitto, e passa dunque ad abitare con i suoi inventandosi un lavoretto in nero. C'è da scommettere che prima o poi la Guardia di Finanza farà una visitina all'officina improvvisata nel cortiletto.

C'è quindi un altro che va in giro aggiustando lavatrici per pochi euro. Non sono molte le lavatrici del paesino che abbisognano di riparazioni, per cui per gran parte del tempo è a casa davanti alla TV in attesa che la mamma prepari da mangiare, o al telefono con la fidanzatina.

Il vicinato soffre di devastante invidia. Mi vedono uscir di casa con la nonna, e rientrare un paio d'ore dopo carico di sportine e pacchi. Hanno visto qui l'imbianchino armeggiare con secchi e pennelli per parecchi giorni. Hanno visto quello dei mobili andare e tornare due o tre volte con gli attrezzi. Hanno associato la mia presenza ad un fiume di soldi piovuto addosso ai nonni. E si è diffusa come un lampo la notizia che i nonni hanno pagato sull'unghia il pattuito senza far storie.

Così, una delle vicine si è fatta avanti e ha chiesto se serve una mano per i servizi di casa, a soli venti euro l'ora. La nonna, allibita: venti? La vicina allora ha detto che andavano bene anche dieci. La nonna, sorpresa: dieci? La vicina allora ha fatto la sua ultima offerta: cinque euro l'ora, su, e non se ne parla più. La nonna ha finalmente trovato modo di dirle che non ne abbiamo bisogno. Del resto una cinquantacinquenne obesa non sembra molto adatta ai lavori pesanti. So per certo che una sua parente prende ben quattordici euro per pulizie che la impegnano per tre ore. In nero, s'intende.

E infine il figlio di uno dei vicini di casa: si è ripetutamente offerto per portar su sportine e pacchi. Più che al lavoro pesante, era evidentemente interessato a guardare con lascivia il contenuto (merendine, birre, salse, insaccati, snack, pasta di buona marca, formaggi, acqua minerale...); posso dirlo con certezza perché l'ho notato più di una volta, in quella sorta di pornografia per poveracci.

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