martedì 24 giugno 2014

Cristiani e Puffi

L'allarme sulla fissazione del voler “curare il tumore con l'aspirina” è solo una delle conseguenze dell'imborghesimento del mondo cattolico e perciò - ahinoi! - anche del movimento di CL. È come se in questi ultimi anni - e specialmente dall'abdicazione di Benedetto XVI - tutte le cose buone per cui abbiamo sempre lottato si stiano lentamente e pacificamente diluendo. Comincio a diventare alquanto diffidente quando sento nominare Cristo. Il che mi tiene sveglio in quest'abbiocco generale, e mi fa notare che sui miei stessi peccati faccio fatica a interrogarmi come un tempo: evidentemente il virus sta aggredendo anche me.

In particolare mi rendo conto della sempre più urgente necessità della preghiera a san Michele Arcangelo. Uno dei tanti indizi è il proliferare di vignette e immagini blasfeme proprio ora che quasi nessuno se ne preoccupa più (oppure, come quella diocesi brasiliana, ci si limita a “monetizzarle”). Quanto più la blasfemia è gratuita - e dunque immotivata - tanto più c'è da allarmarsi su certi discorsi del “ben altro, ben altro”, quel benaltrismo de' noantri tutto concentrato a guardarsi l'ombelico che troneggia sul sazio ventre.

Bisogna oggi diffidare da chi nomina Cristo: in 999 casi su 1000 sta parlando a vanvera, sta solo traslando “cristianamente” il discorso dei Puffi (quello in cui “puffiamo una cosa puffosa puffosa che si puffa puffando”). Ormai sono cinquant'anni che il mondo cattolico avanza a suon di buzzwords, di parole eleganti preconfezionate (e che dopo qualche mese pacificamente passano di moda), una moda sopravvissuta perfino alla rivoluzione sessantottina. Occorre diffidare da chi oggi nomina Cristo, perché quasi certamente Lo sta riducendo ad un discorso su Cristo, ad un'etichetta elegante per la propria tolleranza all'imborghesimento.

Sono troppi, ormai, gli ambienti ecclesiali a cui non si può augurare altro che una sana, brutale, accanita persecuzione purificatoria. Spesso perfino a quei bravi cristiani, laici e sopratutto chierici, che pur con un cuore d'oro e una grande intelligenza subiscono passivamente la devastazione conformista così rapidamente avanzata. Dopotutto basta nominare “Cristo”, la parola magica che certifica tutti i discorsi e che annichilisce i non allineati: sei polemico, dunque sei contro Cristo, hai da ridire, dunque sei contro Cristo, ti lamenti, dunque sei contro Cristo, non hai applaudito al messaggio del presidente di fine anno, dunque sei contro Cristo, stai a guardare quelle cosucce quando i problemi sono “ben altri”, dunque sei contro Cristo...

Di fronte a questi imborghesiti - fossero anche capi e capetti del movimento - probabilmente l'unica risposta è la preghiera a san Michele Arcangelo, perché ricacci nell'inferno i demoni che stanno dedicando un'infinità di sforzi per istigare le anime a ridurre Cristo ad un discorso su Cristo.

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