giovedì 8 settembre 2011

Frattaglie / 8

Seguono altre frattaglie e pensierini sparsi.

Chi non è “cattolico praticante” o è cattolico sedicente oppure è cattolico recitante. Mi dicono però che occorre ulteriormente distinguere tra osservante e praticante, giacché quest'ultimo si distingue dal recitante spesso solo per il maggior tempo materialmente speso tra le quattro mura in parrocchia.

Una delle rinomate specialità italiote è prendersi un impegno e poi dar buca all'ultimo momento. Specialmente quando si ha paura che l'impegno in questione possa far rischiare, anche alla lontana, un leggero cambiamento di mentalità.[1] È sorprendente come le “proprie opinioni”, acquisite subendo passivamente il bombardamento dei notiziari, diventino il più intoccabile degli idoli, ancorché mutevole e aleatorio.

Dopo più di cinquant'anni il nonnetto torna al paesetto natìo e tenta disperatamente di scorgere i posti dove era vissuto, nascosti da quella selva di luci, cemento e tubi di scappamento. Perfino la piazza ha cambiato nome. Ride della grossa, per nascondere la tristezza e soprattutto la delusione.

Agita una pistola, l'eroe del cinema: la locandina lo mostra fiero di sé e sazio di tutto. Ha in mano la sacra pistola, il simbolo tascabile del potere di vita e di morte su chiunque gli capiti davanti. Gli basta sfiorare il grilletto per togliere la vita a qualcuno (o compromettergliela definitivamente): la pistola, scettro di un potere “divino”, simbolo di giudizio di vita e di morte. Sazio e orgoglioso di sé, l'eroe del cinema è ovviamente accompagnato dalla solita bellona tutta curve. E noi si paga il biglietto per poter conoscerne le gesta.


1) Succede puntualmente ogni anno quando inviti qualcuno al Meeting. Oppure alla scuola di comunità. O persino alla vacanzina, oppure agli esercizi. Hanno paura di vedere qualcosa che provochi in loro un ricredersi. Hanno paura, cioè, di non poter più professare apertamente certi pregiudizi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Chi è il "patrono" dei "cattolici non praticanti"?

Il demonio. Che, in un certo senso, è il primo dei "cattolici non praticanti".

Infatti lui conosce benissimo la Dottrina Cattolica, sa che è tutto vero, però non mette in pratica.

E, quindi, alla luce di questo, vivere da "cattolici non praticanti" basterà per salvarsi dal fuoco eterno dell'inferno?