martedì 3 agosto 2010

Umorismo tridentino

«Ora, chi non è papista, può essere Sacramentario[1], Anabattista, o Luterano, oppure, tra tutte le sette alle quali si può appartenere, c’è quella che ammette due sacramenti, come i luterani zelanti, tre, come i Leipsians, o quattro come i Wittenbergers; oppure si può essere un Osiandrin[2], un mezzo Osiandrin o un Antiosiandrin; un Anabattista aperto o un Anabattista chiuso, un nuovo Pelagiano o una nuovo Manicheo. C’è chi dice che insieme al pane c’è il Corpo di Cristo, o c’è il pane senza il Corpo, o solo il Corpo. Dio ha ora rivelato tutto ciò, insieme ad una serie di diverse dottrine professate e difese liberamente dai protestanti, in nome delle verità, delle fedi e dei Vangeli, per ricompensare le tenebre di 900 anni»[3].
Lo scriveva nel 1564 (due anni prima che salisse al soglio pontificio san Pio V) un apologeta cattolico inglese, ironizzando sulla ricca varietà di posizioni dottrinali a disposizione di chi avesse a noia la tradizione cattolica.


1) Setta luterana fondata da Carlostadio.

2) Seguace di Andrea Osiander, 1498-1552.

3) Autore inglese citato da Marvin O'Connell, citazione trovata in un articolo di E. Michael Jones.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

:-) è molto carino. Ma (secondo te) scegliere di essere cattolico al sodo cosa significa?

Anonimo ha detto...

Posso rispondere io?

Significa: Credere in Gesù Cristo, amarLo, e cercare di fare ciò che Lui ci dice.

Le cose "pratiche" sono: essere almeno battezzati e cercare di vivere la propria Fede cosi come insegna la Chiesa e puntare alla Santità.

Per seguire difatti Gesù dobbiamo seguire Pietro. Gesù non ci ha lasciato un libro da leggere (tra l'altro il Nuovo Testamento non era neanche stato scitto quando Gesù predicava sulla terra) ma ci ha detto appunto di seguire una persona: Pietro.

Anonimo ha detto...

Quindi niente Vangeli? Però c'è una contraddizione, noi sappiamo che dobbiamo seguire Pietro dai Vangeli, per cui se non leggiamo i Vangeli non possiamo sapere che dobbiamo seguire Pietro. Teeeec!

ciellino ha detto...

Nostro Signore Gesù Cristo ha stabilito un metodo preciso (la Chiesa); lo ha fatto di persona (selezionando personalmente gli Apostoli); ha addirittura dato un infallibile certificato di garanzia («le porte degli inferi non prevarranno»).

Osservazione 1: i Vangeli hanno valore perché sono la miglior descrizione di ciò che è avvenuto, riconosciuta come tale dai protagonisti stessi e dai loro successori.

Se si prescinde dai protagonisti, si riduce il cristianesimo ad una "religione del Libro", dove prima o poi ognuno interpreterà a suo comodo.

Osservazione 2: chi devia dal metodo stabilito da Nostro Signore, afferma con ciò stesso di sentirsi più intelligente di Lui (il che apre ad un dubbio: se sia il caso di ridere o di piangere).

Osservazione 3: la parte più "umoristica" della faccenda sopra citata è che pochi anni dopo la morte di Lutero esisteva già un guazzabuglio di "chiese" protestanti, ognuna convinta di essere più genuina della Chiesa cattolica stessa e di tutte le altre "chiese" protestanti.

Tale confusione è già sufficiente come apologia del cristianesimo.

Anonimo ha detto...

La mia risposta (la seconda, quella che comincia con "Posso rispondere io?") non è detto sia perfetta, sia chiaro.

Il Vangelo è stato scritto dalla Chiesa; non ho detto che non vale nulla. Tuttavia Gesù non ci ha detto di seguire un libro (che tra l'altro appunto all'epoca manco era ancora tutto scritto) ma una persona: Pietro.

Ciao!

Anonimo ha detto...

(sono l'anonima prima) grazie a tutti delle risposte! io non volevo richiedere apologie eh, era solo una curiosità, volevo sapere come si vive il cattolicesimo. Perchè appunto quello che a me più piace della Chiesa Cattolica (attualmente non ne faccio parte, ma le sono vicina) è questo non fissarsi su questioni meramente dottrinali, quanto sul mantenere perennemente viva l'esperienza di Gesù in una dimensione fortemente comunitaria. Allora volevo sapere in cosa un Cattolico si sentiva diverso dalle altre chiese :-). grazie Ciellino del tuo blog, ci trovo sempre spunti interessanti!
Margherita

ciellino ha detto...

Carissima Margherita,

probabilmente questo blog ti annoierà perché l'autore è convinto (e sostenuto da indizi gravi, precisi e concordanti) che oggi nella Chiesa cattolica ci sia una certa confusione al livello liturgico e dottrinale, confusione che per il bene dei cattolici occorre non solo combattere con il sano insegnamento ma anche con l'irrisione e la stigmatizzazione senza troppa diplomazia.

Una lettura per te più gradevole può essere la storia di convertiti al cattolicesimo, per capire come e perché da "vicini" o "lontani" sono passati "dentro" la Chiesa (per esempio, ti consiglio caldamente il breve "Quel coltellino svizzero").

Molti degli autori che ho citato sono dei convertiti: Cammilleri, Benson, i coniugi Hahn...

Ovviamente, più che un libro, ti sarà utile vedere di persona come "funziona" normalmente il cattolicesimo. Per questo posso invitarti per esempio a dare di persona un'occhiatina al Meeting di Rimini (basta scendere col treno a RiminiFiera, l'ingresso è gratuito, i padiglioni sono aperti dalle 11 alle 23), scegliendo naturalmente mostre e incontri che trattano della vita dei santi, di pellegrinaggi o di missionari cattolici nel mondo (suggerisco i missionari perché sono quelli che maggiormente son tenuti a rendere ragione della loro fede).

Anonimo ha detto...

grazie mille per le indicazioni...farò in modo di vedere! alla prossima
Margherita

Anonimo ha detto...

Cara Margherita,

Tu dici:"è questo non fissarsi su questioni meramente dottrinali, quanto sul mantenere perennemente viva l'esperienza di Gesù in una dimensione fortemente comunitaria".

Io penso di poter dire che la Chiesa fa entrambi. (Il che tra l'altro è una costante del Cattolicesimo che pratica "l'et-et" e non "l'aut-aut". Le questioni dottrinali non sono marginali; magari tu questo non lo puoi comprendere però ti assicuro che è cosi. Senza la Dottrina (che, forse potremmo dire, esprime in realtà "solo" come stanno le cose) non si va molto lontani.

La nostra Fede si basa su FATTI. La passione, morte e risurrezione di Gesù. E senza questi fatti la nostra Fede è falsa (e se fossero veramente falsi noi saremmo da compiangere!). La Dottrina appunto ci insegna tra le altre cose queste.

Dire "non vi curate troppo della Dottrina ma di vivere il Cristianesimo" è innanzitutto semplicemente falso. In secondo luogo è un po' come dire "voi non vi curate delle tecniche di sci e delle regole da rispettare ma pensate solo a sciare".
Oppure ancora "voi non vi curate delle regole stradali ma pensate solo a guidare".

Si capisce che cosi non funziona!

Ciao!