martedì 5 luglio 2011

Spigolature commerciali

Realtà virtuale. I fieri alfieri del principio di sussidiarietà finiscono spesso per confondere il bene comune con la floridità in Borsa di qualche famoso marchio. Dopo aver ridotto il cristianesimo ad anticomunismo e il comunismo ad antiliberismo, continuano ignari a discettare finemente di posti di lavoro, ricerca scientifica e prospettive per i giovani, immaginando così di essere riconoscibili come cattolici.

Felicità vendesi. Nella confezione di merendine trovo in omaggio un lucido pupazzetto a forma di merendina, con occhioni, ciuffettino e scarponi. Dal pieghevole illustrato scopro quale è la sua “frase ricorrente”, il suo “gesto frequente”, il suo “colore preferito” e altre amenità. Per venderti un sorriso (giacché la merendina può saziare lo stomaco ma non il cuore) il fabbricante di merendine deve “umanizzarlo”.

Core Business. Tagli nelle linee Regionali, più investimenti nell'Alta Velocità. Coloro che non hanno ben chiaro il concetto di bene comune non si accorgono che trasformare servizi in prodotti dà come risultato solo disservizi, poiché dimenticano che la morale di un'azienda è massimizzare i profitti.[1]

Vendonsi tenebre. La pubblicità di un luogo turistico annuncia la sua major feature: lì si sta svegli praticamente tutta la notte. Come se solo la notte fosse felicità e vita. Avrei tanto voluto coprire la foto raffigurata con la foto di un'adorazione eucaristica notturna: l'effetto sarebbe stato devastante.


1) Sicuramente qualche stolto non resisterà a guardare il dito piuttosto che la luna che il dito indicava. Non intendo parlare di problemi ferroviari (c'è chi lo ha già fatto meglio di me) ma dell'idea di fondo che “privatizzare” significa magicamente e inevitabilmente “migliorare”.