Due soggetti fanno il giro del circondario per raccattare qualcosa da mangiare. La nonna si lasciava sempre commuovere, e nei primi tempi anch'io. Neanche a dirlo, l'incombenza è rimasta a me.
Davo qualcosa in più al soggetto più anziano, per l'anzianità e per la salute malmessa. Ma poi ho visto quest'ultimo aggredire l'altro, con gesti intesi a far male, far male sul serio. E quest'ultimo ha subìto pressoché senza difendersi.
Se ho accuratamente scelto momenti e luoghi in modo da dar qualcosa solo a quest'ultimo, sarà stato per quella parabola in cui il debitore dei diecimila talenti, pur vedendosi condonato il debito, "trovò un altro servo come lui che gli doveva cento denari e, afferratolo, lo soffocava e diceva: Paga quel che devi!"
Quando il soggetto anziano torna di nuovo a mendicare, lo allontano dicendogli che i violenti qui non ricevono niente. Per qualche giorno resta a distanza di sicurezza, senza prepotenza, senza pretendere nulla. Infine gli do qualcosina, ma non ho ancora del tutto dimenticato quelle aggressioni. Si accontenta placidamente, al punto di farmi pensare che ha capito la lezione. Ma qualche attimo dopo aver chiuso la porta, un sospetto mi assale: apro di nuovo e lo vedo aggredire il debole. Lo scaccio via, e mi dico che da oggi solo il debole riceverà qualcosa.
Racconto alla nonna il fattaccio per evitare che si lasci impietosire domani, e puntualmente l'indomani lei è lì al posto mio già decisa a lasciarsi impietosire (maledetto buonismo, nemico giurato della giustizia divina). Non appena vede il soggetto arrogante gli dà con abbondanza, come per rimediare al danno che teoricamente gli avrei arrecato.
Faccio alla nonna una di quelle solenni cantate polifoniche per ricordarle che se io faccio il pompiere e lei l'incendiaria, diventa lei la responsabile delle pedate che il soggetto arrogante presto riceverà con larga generosità dai miei stivali. Si lamenta che sono troppo calcolatore, e io le rinfaccio che quel patetico buonismo produce solo ingiustizie. Lo stato di necessità non giustifica la prepotenza, il buonismo non porta in paradiso, e una robusta suonata di pedate la meriterebbe anche il parroco per aver sempre lasciato intendere il contrario.
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