venerdì 10 settembre 2010

Falcidie dei segni di croce dalla Messa

Indichiamo i segni di croce del sacerdote che celebra col messale di Pio V (e seguenti fino al 1962), notando quelli rimasti nel Novus Ordo:

1. Nel nome del Padre all'inizio della messa. Rimasto ancor oggi.
2. Indulgentiam dopo il Confiteor. Ora la formula Indulgentiam non c'è più in quanto fu considerata doppione della formula Misereatur.
3. Nel leggere l'introito. Ora non più.
4. Al Cum Sancto Spiritu… finale del Gloria in excelsis Deo. Ora non più.
5. All'Et vitam venturi saeculi (finale del Credo). Ora non più.
6. Al Benedic della formula Veni, Sanctificator. Ora non più.
7. Benedizione dell'incenso all'inizio della messa e all'offertorio insieme alla formula Ab illo benedicaris. Il segno di croce è rimasto, ma senza formula.
8. Alla benedizione del diacono prima della lettura del vangelo. Gesto e parole sono rimasti.
9. Quattro segni di croce sul libro del vangelo prima della proclamazione. Sono rimasti.
10. Due segni di croce: uno con la patena sul piano dell'altare prima di deporre l'ostia al di sopra del corporale dopo la formula di offerta del pane, l'altro col calice dopo l'offerta del vino. Ora non più.
11. Segno di croce con la mano sull'acqua con l'orazione Deus, qui humanae substantiae, prima di infonderla nel calice. Ora non più.
12. Al Benedictus dopo il Sanctus. Ora non più.
13. Al Te igitur del Canone Romano: tre segni di croce con la mano sulle oblate alle parole haec + dona, haec + munera, haec sancta + sacrificia. Ora è rimasto un solo segno dopo la parola benedicas.
14. Al Quam oblationem: tre segni con la mano sulle oblate alle parole bene+dictam, ad+scriptam, ra+tam e due separate sul corpo e sul sangue. Tutte eliminate.
15. Al Benedixit del Qui pridie: un segno sull'ostia e uno sul calice al Simili modo. Soppressi.
16. All'Unde et memores: tre segni con la mano sulle oblate e due separati sul pane e sul calice. Soppressi.
17. Al Supplices: sue segni con la mano sul corpo e sul sangue. Soppressi.
18. Al Per quem: tre segni con la mano sulle oblate. Soppressi.
19. Al Per ipsum, cum ipso, in ipso: tre segni di croce con l'ostia sul calice e due alle parole Patri omnipotenti e Spiritus Sancti. Soppressi.
20. Al Libera dopo il Pater: segno di croce del sacerdote su di sé con la patèna alle parole dà propitius pacem. Soppresso.
21. Al Pax Domini sit semper vobiscum: tre segni di croce col frammento di ostia sul calice. Ora soppressi.
22. Alla comunione: due segni del sacerdote prima di comunicarsi con l'ostia e col calice. Ora soppressi.
23. Alla benedizione finale: il sacerdote tracciava con la mano il segno di croce al nome delle tre Persone divine. Questo segno è rimasto.

Sommando i dieci segni di croce sulla persona (cinque del sacerdote sulla propria persona, più i tre al vangelo, più quelli con la patena, con l'ostia e con il calice, più quello sul diacono e sui fedeli), i quattro sulle cose (incenso, acqua, libro dei vangeli), i venticinque nel Canone Romano, quelli sull'altare (col calice e la patena), non si hanno meno di una cinquantina di segni di croce nell'ultima edizione tipica del messale romano del 1962.

Nel Messale del 1969-70 sono rimasti solo otto segni di croce.
Non so indicare con esattezza la fonte perché ho trovato appuntato solo un generico “pagine 193-194”. Allegato all'appunto è annotato che l'autore della riforma liturgica è entusiasmato dalla «falcidie» (sic) dei segni di croce tra la Messa tradizionale (Vetus Ordo) e il Messale del 1969-70 (Novus Ordo). Tale falcidie servirebbe a «ripristinare la semplicità e la verità originaria» (sic!) e ad «impedire che il segno prevalesse sulla pregnanza della parola» (sic!) oltre che ad «eliminare quanto poteva aver l'aria di artificioso o addirittura favorire una parvenza di magia» (sic!) A pagina 262 addirittura si rammarica poiché «il coetus X incaricato di preparare il Novus Ordo era del tutto contrario a introdurre fra i riti iniziali di tutte le messe un segno di croce… [che] appesantiva il settore iniziale, già congestionato. Nonostante tutto ciò Paolo VI, richiamandosi all'uso dei cristiani di cominciare ogni cosa col segno della croce, volle che così fosse anche per la messa». Insomma, gli autori della Novus Ordo volevano addirittura eliminare il segno di croce in apertura della Messa e solo papa Paolo VI poté impedirlo.

Qualche citazione del cardinal Ratzinger (che, com'è noto, è il teologo di riferimento di papa Benedetto XVI) ci può aiutare a capire meglio:

«L'esperienza ha mostrato come il ripiegamento sull'unica categoria del “comprensibile a tutti” non ha reso le liturgie davvero più comprensibili, più aperte, ma solo più povere» (da “Rapporto sulla fede”, capitolo IX)

«...c'è una tolleranza quasi illimitata per le modifiche spettacolari e avventurose, mentre praticamente non ce n'è per l'antica liturgia. Così siamo sicuramente su una strada sbagliata» (da “Il sale della terra”)

«La crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia» (da “La mia vita”)

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Io invece lo ritengo molto interessante: a mio modo di vedere l'autore del post vuole semplicemente far notare come si è impoverita la liturgia attuale della Santa Messa rispetto a quella pre-conciliare.

E' una discussione molto sentita all'interno della Chiesa ed anche nei prossimi decenni questo della riforma liturgica del Concilio Vaticano II sarà un argomento forte di discussione.

R.

ciellino ha detto...

Tom, si tratta della passione per la gloria di Cristo e della convinzione che «la crisi ecclesiale in cui oggi ci troviamo dipende in gran parte dal crollo della liturgia».

Lou ha detto...

Tom, guarda che quello che spinge l'Autore (mi sia permessa la A maiuscola) è una familiarità verso una Presenza che evidentemente Gli ha cambiato la vita. Da quell'incontro allora tutto diventa un avvenimento, e allora viene voglia di scrivere i post, incontrare le persone all'università, discutere, in una parola, vivere. Se tu non riesci a capire queste cose bè allora forse è meglio che vai a leggerti la pagina di gossip di tgcom. Qui dentro invece si parla di quello che davvero urge al cuore dell'uomo, e non di quello che il potere dominante ci propina, subdolamente e con l'illuministica apparenza di ragionevolezza. Davvero, a volte provo pietà e misericordia per quelli come te. Da oggi sarai nelle mie preghiere.

Mattacchion's ha detto...

Macché cocktail!!

Birra Nembrini, e sai cosa bevi!

(chi beve birra Nembrini, campa cent'anni!)

Anonimo ha detto...

La questione della Liturgia è un tema molto caldo all'interno della Chiesa Cattolica.
Prova ad approfondire il tema e magari scopri che in realtà è molto interessante.

Posso forse intuire che uno non capisca molto l'importanza di queste discussioni (non è neanche detto che tutti siamo chiamati a partecipare cosi attivamente alla questione liturgica).

Fidati però del fatto che la questione liturgica è molto importante. Magari non la capisci, ma è cosi.

Ti consiglio quindi di approfondire cosa sia la S. Messa (cioè il Rinnovamento Incruento del Divino Sacrificio del Calvario) e poi in genere la questione della riforma liturgica.

Ciao!

ciellino ha detto...

Tom:

proviamo a riassumere. Sei finito per caso su un blog che tratta argomenti di cui non te ne importa niente (non eri stato obbligato a leggerlo), fai gran baccano (nessuno ti aveva imposto di farlo) e alla fine ti lamenti che qualcuno abbia avuto da ridire sul tuo comportamento. Cosa se ne deduce?

Talvolta in caso di castronerie oltre alle risate ci scappa anche la risposta per analogia. Se qualcuno viene qui a scrivere che preferisce la fantasia piuttosto che la realtà, preferisce l'illusione del Matrix piuttosto che il mondo concreto, preferisce le menzogne di regime piuttosto che la verità... beh, non si lamenti se viene dileggiato.

Magari del numero dei segni di croce durante la Santa Messa non te ne importa niente. Poco male: lo riterrai importante quando tornerai alla fede. Ma se tutti quelli a cui non importa niente dovessero lasciare un commento su questa pagina...!

Comicamente, subito dopo aver criticato i cristiani che parlano del fascino del cristianesimo, critichi questo blog perché non ti sembra parlare del fascino del cristianesimo.

Non ho scritto da nessuna parte «sono un eroe» e le altre idiozie che mi attribuisci. Per questo ti ringrazio di cuore (senza ironia!) per aver indirettamente dimostrato ciò che affermavo.

ciellino ha detto...

Come al solito sarebbe sempre "un'altra cosa".

Primo.
Parli come se un blog debba per forza rispondere alle tue migliori aspettative. Ti concedi il lusso di fare sarcasmo.

Secondo.
Stai ammettendo di aver fatto gratuitamente polemica solo perché "normalmente dal confronto possono nascere discussioni interessanti". Per ora invece vedo solo "trollate".

Terzo.
Discutere non serve a molto quando l'interlocutore ha problemi di comprensione della lingua italiana. L'esperienza mi induce poi a sospettare che a certuni lo stesso titolo di "ciellino" provochi mal di pancia sfocianti in arbitrarie incomprensioni, per cui quando vedo commenti fuori tema o sarcasmi capisco subito che farei prima a cancellarli.

Quarto.
Se per dimostrare che il cristianesimo è affascinante bastasse un blog, tutto sarebbe più facile. Un bel problema oggi è che troppe cose diverse vengono qualificate come "cristianesimo". Per di più questo blog non è nato su misura per te (ed è il motivo per chi hai voluto fare sarcasmi).

Ultima cosa: il discorso dell'eroe. Per almeno la terza volta ripeto che chi viene qui a gridare che preferisce i sogni alla realtà non merita altro che essere sbeffeggiato.

Sono contento di perderti: non mi farai sprecare altro tempo a rispiegarti l'evidenza. Ci sono tanti blog "politically correct" là fuori, lì non ti sentirai offeso, potrai discutere di tutto ciò che vuoi, e se farai sarcasmi gareggeranno nello stemperare i toni pur di non perderti. Auguri.

Tom ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.