venerdì 1 aprile 2011

Vocabolario kelebekkiano

Accenni. E’ un po’ come se uno storico vedesse in ciò che noi chiamiamo normalmente la Prima guerra mondiale una nota a piè di pagina in un testo sulla lotta di liberazione dei serbo-bosniaci contro l’impero austroungarico.

Bizzarria. La stranezza che negano è sempre quella degli altri: nessuno si sorprende del fatto che il comunismo, impiantato tra gli esotici bolognesi, abbia dato frutti assai bizzarri rispetto al modello russo.

Dovere. La guerra diventa talmente un dovere anche per la sinistra, che nel 2006 un partito che si chiama comunista espelle i propri deputati che non la apprezzano.

Guerra. Siamo in guerra, anche se la tecnologia moderna rende le guerre un po’ come i safari in Kenya, dove i cacciatori rischiano al massimo di slogarsi un dito a forza di tirare il grilletto.

Mormoni. Quasi due secoli fa, un signore americano si accorse che vari patriarchi biblici erano stati poligami; e così decise di fare della poligamia uno dei segni distintivi della nuova religione che stava inventando, quella dei Mormoni. Perché scelse l’esempio dei patriarchi, anziché – ad esempio – quello di Gesù, che a quanto pare non aveva né moglie né figli? E’ quantomeno legittimo sospettare che il signore in questione volesse avere molte mogli, e andò quindi in cerca dell’inattaccabile precedente teologico che ne giustificasse il comportamento.

Nuovo mondo. Poi siamo entrati nel nuovo mondo, in cui il nemico poteva avere migliaia di soldatini e fucili, ma non era in grado di abbattere un solo aereo. E quindi era a tutti gli effetti disarmato. Di fronte a un missile Tomahawk, non c’è differenza tra un militare di leva con un mitra e una vecchietta con una padella di ferro.

Rom. Per noi, che non soffriamo di political correctness, i problemi non si risolvono cambiando i nomi. In italiano, la parola Rom, che ha sostituito – correttamente – la parola zingaro, si porta ormai addosso tutta la carica negativa del termine che voleva rimpiazzare. Anzi, zingaro almeno aveva una nota di allegria e di libertà che il nuovo termine non possiede affatto; mentre, per una casuale assonanza, Rom ha contaminato anche romeno.

Shebab. Normale parola araba, che indica “giovani”, come in “folla di giovani chiede autografi a Maria De Filippi“.

Sinistra (gente di). Nella maggior parte dei casi, però, la gente di sinistra si deve affidare ai media per capire a proposito di cosa si devono indignare, e chi devono sostenere; e siccome sono volenterosi e non si tirano indietro, devono indignarsi o esaltarsi appena sentono la notizia. Ora, i media hanno imparato ormai da anni come presentare le notizie nei termini vittimologici che la sinistra capisce, con le sue categorie elementari – “le donne, i bambini, i lavoratori, i diversi” contro i “dittatori, i razzisti, i fascisti” – applicabili più o meno a caso a qualunque realtà dalla Patagonia al Laos.

Traduttori. Cito sempre i nomi di quei traduttori che sono così bravi, da farti dimenticare che esistono.


1 commento:

Unknown ha detto...

Son fatti cosi'! La realta' nom e' quella che vivono giorno per giorno, ma quella che leggono su Repubblica e ascoltano da Travaglio. Povera Italia.