sabato 30 ottobre 2010

Sono iscritto, dunque esisto (e potrei perfino vantarmene)

“Noi ti offriamo la lotta”, recita pomposo il cartello cercando di risvegliare (testuale) “la tua voglia di lottare”.

Proprio così: la voglia di lottare. Solletica una voglia.

Ma se ti fermi un attimo a riflettere ti chiedi: la lotta a chi e a che cosa? E perché e come? Se metti da parte la voglia di far qualcosa e ti fermi a riflettere, la prima impressione nel vedere quel cartello è che qualcuno stia gridando “voglio esistere!” e che stia cercando altri vogliosi di gridare la stessa cosa, in modo da non sentirsi solo[1]. “Noi ti offriamo la lotta”: ecco, potrai finalmente avere la certezza di esistere, perché potrai pensare: “lotto contro qualcosa, dunque esisto”.

L'associazionismo moderno (anche quello non politicheggiante) è quasi tutto riducibile a quello slogan: lotto contro qualcosa, dunque esisto (vi prego, accorgetevene! qualcuno si accorga che io esisto! almeno qualcuno, su, dai! da un sacco di tempo sto gridando che esisto ma nessuno se ne accorge!)

Tanto, troppo associazionismo oggi è generalmente un pullulare di piccole tifoserie fai-da-te, un “noi contro loro”, un “buoni contro cattivi”, un “belli contro brutti”, un “noi contro il resto del mondo”, un “noi promuoviamo e il resto del mondo colpevolmente ignora”. Non hanno altro da offrire che la “lotta”, ossia un impegno che viene ricompensato anzitutto con la possibilità di vantartene con qualcuno[2].

Mi figuro il giovane che guarda con ammirazione e trepidazione il cartello, cercando dentro di sé la voglia di “lottare” per verificare con entusiasmo la compatibilità[3]. Ma vedo la signorinella sognante davanti alla vetrina del negozio di scarpe mentre fantastica di quel bel paio ai suoi piedi ancor prima di sapere se è la sua taglia. Hanno in animo lo stesso fascio di emozioni, sebbene indirizzate verso due cose diverse.


1) C'è chi si contenta di un gruppo Facebook e chi invece fa le cose più in grande stile.

2) Per questo esistono tante associazioni che offrono la lotta a favore di ottime cause ma con risultati assai sproporzionati rispetto alle forze e risorse investite.

3) Sono tutti bravissimi ad inventare una ragione per una lotta che hanno già iniziato.

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