venerdì 25 giugno 2010

Un orologetto da quattro soldi

Quando sento parlar male di gente del movimento, mi torna sempre in mente quel nonnetto che comprò un inutile set di pentole da una televendita solo perché si era infatuato dell'orologetto in omaggio.

Succede infatti che ci sia gente che simpatizzi per il movimento di Comunione e Liberazione per dettagli secondari. Costoro hanno incontrato un'idea, non delle persone. Condividono con il movimento delle attività e delle vedute, ma non condividono una vita.

Di quando in quando mi meraviglio di qualche nuovo “orologetto”. Per esempio ci sono certuni infatuati dell'americanismo (che è una delle cose più lontane da ciò che ci ha insegnato il don Giussani) e che talvolta addirittura si lamentano perché i ciellini non sono abbastanza americanisti (facendo dunque coppia perfetta con i sinistrorsi che ci accusano di esserlo troppo). Oppure ci sono altri che avendo ridotto il cristianesimo ad un'ideologia anticomunislam, si sdegnano nel vedere che al Meeting di Rimini viene invitata a parlare anche gente di sinistra o musulmana.

La massima soddisfazione, per questi fan dell'orologetto da quattro soldi (in nome del quale comprano un set di pentole scadente ed inutile) è poter dire: ah, tu sei un ciellino, dunque tu sei quello che fa il Banco Alimentare, tu sei quello che si accaparra il posto grazie alla Compagnia delle Opere, tu sei quello che parla in gergo ciellino, tu sei quello che raduna un mucchio di gente al Meeting... La massima soddisfazione, per questi fan dell'orologetto, è poter qualificare il movimento di Comunione e Liberazione come un club di gente che proferisce discorsi già sentiti ed effettua operazioni già prevedibili. La massima soddisfazione, per i nemici del movimento, è affermare che sia opera di mani di uomo.

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